“Sono sorpreso e rammaricato di quanto la giornalista Antonella Grippo ha affermato in una nota affidata all’agenzia Ansa. Mi auguro che, dietro una falsa rappresentazione che tende a coinvolgermi in una vicenda di cui sono completamente estraneo, non ci sia un tentativo di proiettare una immagine falsa e non rispondente alla mia cultura ed al mio modo di essere” – queste le parole di Mario Oliverio. Ho sempre accolto gli inviti della Grippo a partecipare alle sue trasmissioni. Anche nell’ultima, a cui ho preso parte insieme a Gianluca Callipo ed a Gianni Speranza, ho potuto esprimere le mie opinioni liberamente e non risponde assolutamente al vero il fatto che sarei andato via “imbufalito”. Tutt’altro. Le “domande scomode”, come alla Grippo piace definirle, mi hanno consentito, invece, di esprimere con maggiore chiarezza le mie opinioni e, per questo, ho ringraziato e ringrazio pubblicamente Antonella Grippo, di cui apprezzo la vivacità e l’estrosità nella conduzione dei suoi programmi televisivi.
Ho sempre considerato e considero la libertà di informazione e, ancor più, il libero esercizio della funzione dei giornalisti, un bene prezioso per la vita democratica della nostra regione. Pertanto, respingo con nettezza ogni tentativo di distorsione delle mie convinzioni e del mio modo di essere, che è sempre stato rispettoso dell’autonomia e della libertà altrui. D’altronde, le qualità della giornalista Antonella Grippo sono note, da tempo, anche a me. Se avessi avuto riserve o pregiudizi nei suoi confronti, non avrei mai accettato l’invito a partecipare all’unica trasmissione televisiva a cui ho preso parte nella giornata conclusiva della campagna delle primarie del centrosinistra. Se la Grippo ha problemi di rapporti con l’editore, questi non riguardano certamente la mia persona, né possono costituire ragione per attacchi infondati nei miei confronti. Posso solo dire che, se risponde a verità la sospensione del programma “Perfidia” condotto dalla Grippo, ne sono sinceramente dispiaciuto. Anzi, non ho alcuna difficoltà ad esprimerle la mia più sincera e totale solidarietà e mi auguro che non si continui ad utilizzare impropriamente ed incautamente il mio nome per una proiezione mediatica di fatti che sono assolutamente estranei alla mia persona, anche al fine di evitare un uso strumentale di questa vicenda in un passaggio assai delicato per la vita della Calabria”.