In vista dell’importante evento culturale il Consigliere comunale Sergio Iritale propone la costituzione di un comitato scientifico per la condivisione di progetti ed iniziative. “La proclamazione della città di Matera quale “Capitale europea della Cultura 2019” è un evento che deve rappresentare per tutta l’area geografica meridionale contigua al centro lucano un’occasione straordinaria per rilanciare una visione integrata e unitaria dello sviluppo del sud, partendo da quelle vocazioni territoriali che accomunano in particolare, per storia, cultura, tradizioni, civiltà industriale, potenzialità turistiche, pregi ambientali e paesaggistici, patrimonio archeologico, le regioni che si affacciano sul bacino del Mar Jonio”. E’ quanto scrive in una nota stampa il consigliere comunale Sergio Iritale, recentemente eletto anche tra le fila del nuovo Consiglio provinciale. “Con la provincia di Matera condividiamo, come territorio crotonese – scrive Iritale -, aspetti economico-sociali, storici e sociali che ci riportano a tempi recenti, ma anche a secoli remoti. Siamo stati sede di importanti fasi dell’industria chimica nazionale; ospitiamo nei nostri confini giacimenti di idrocarburi che sono una ricchezza preziosa a disposizione di tutto il paese; abbiamo una produzione agricola di qualità che eccelle soprattutto nella viticoltura e nella olivicoltura; sono presenti parchi naturali che costituiscono un’ineguagliabile offerta di bene ambientale sia per quanto riguarda la consistenza delle tutela e della conservazione sia la fruizione del bene stesso; le coste e le spiagge joniche delle due province, e delle altre province calabresi che si specchiano sullo Jonio, sono fra le più frequentate d’Italia e sono famose per la presenza di rinomate località turistiche, ma anche per essere i luoghi dove ebbe modo di compiersi uno dei percorsi fondamentali della civiltà umana, quello della Magna Grecia.
Testimonianze archeologiche note rimandano ad un passato comune ed evocano una stagione che, se è conclusa storicamente, tuttavia parla ancora alle coscienze e alle intelligenze di quanti intendono considerare e utilizzare quel passato e quelle testimonianze non come un ricordino della storia o reliquie da contemplare, ma come una risorsa attuale che può e deve contribuire allo sviluppo”. “L’esempio di Matera – afferma il già presidente dell’ente intermedio pitagorico Iritale – deve restituire alle popolazioni e alle classi dirigenti meridionali la consapevolezza e l’orgoglio delle nostre radici e indicare la strada per mettere a sistema il territorio con la propria storia attraverso un recupero della memoria. E’ indispensabile guardare alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico non solo come azione di pura conservazione, ma come vera e propria strategia culturale che promuove l’identità territoriale anche come auspicabile fattore di crescita. E’ questa la grande lezione che dobbiamo cogliere da Matera”. “Se compito di un ente pubblico – continua Iritale – è preminentemente quello di programmare, di delineare strategie, di orientare l’impegno di risorse per premiare le vocazioni del territorio, pensiamo che sia un’opportunità da non perdere quella di lavorare a una proposta che colleghi la nostra iniziativa, concertata con le altre province del versante jonico calabro-lucano, a “Matera 2019; un esempio potrebbe essere la creazione di reti di impresa, formula già adottata in diverse regioni d’Italia e in grado di mettere in gioco le infrastrutture, i musei, i siti archeologici, il teatro e la musica, attraverso forme di investimento pubbliche e private”. “Proprio alla luce di queste considerazione – conclude nella nota stampa Sergio Iritale – ho deciso di proporre al Consiglio Comunale di Crotone a nome di tutta la II Commissione, un emendamento per la destinazione di 50 mila euro a valere sul bilancio 2014, per la costituzione di un Comitato scientifico composto da personalità di elevata caratura culturale e scientifica, al fine di programmare un progetto Culturale che favorisca la naturale prosecuzione – geografica e culturale – di tutti quei turisti che tra pochi anni potranno scoprire le valenze culturali della cittadina lucana. L’obiettivo, ovviamente, è quello di dimostrare come la Cultura possa rappresentare oggi più che mai il volano principale per l’economia e lo sviluppo del turismo dei territori”.