Proseguono i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza della chiesa madre di Santa Veneranda, in ‘disuso’ da due anni e mezzo.Ripercorriamo un po’ la storia. Era il 15 giugno 2012, quando il sindaco Carmine Maio, vista la relazione del comando provinciale dei vigili del fuoco di Crotone, ordinava all’allora legale rappresentante della parrocchia, il non utilizzo dell’immobile per problemi di agibilità. Da quella data, i fedeli di Carfizzi non hanno più messo piede in chiesa. Due anni di discussioni, prove tecniche e carotaggi sui pilastri portanti, raccolta di firme pro e contro abbattimento del pericolante edificio. Anni in cui, l’Amministrazione comunale si è adoperato ricercare finanziamenti per la sistemazione e nel 2013, dalla Regione, ottiene un
finanziamento di 200.000 euro. Alla fine dello scorso anno, l’ufficio tecnico comunale presenta un progetto per la messa in sicurezza dell’edificio e a giugno 2014, la Stazione unica appaltante della provincia di Crotone, affida i lavori partiti poi nel mese di luglio con l’abbattimento del brutto e pericolante campanile in cemento armato (il cemento si sgretolava facilmente e più di una volta il vicino di casa si è ritrovato calcinacci nel cortile e terrazzo di casa), per questi motivi, i tecnici hanno deciso di demolirlo. Lavori proseguiti, con ulteriori verifiche e analisi tecniche su cemento e ferro presenti sulle strutture portanti (per nulla confortanti) e la completa eliminazione del tetto. In questi giorni l’impresa ha avviato l’opera di incamiciatura dei pilastri (costruzione di un nuovo pilastro sul vecchio). In poche parole, del vecchio edificio di culto, ci sono rimasti solo quattro muri e poco altro. In questo periodo, nel piccolo centro arbereshe i commenti dei cittadini si sprecano (sono molti, soprattutto anziani che seguono da seduti nella piazzetta antistante, i lavori), e c’è già chi si chiede: “non sarebbe stato meglio demolirla e costruirne una nuova…?”.