Torna a scioperare in forma massiccia tutta la città di Crotone come non accadeva dai tempi in cui i lavoratori delle fabbriche scendevano in lotta per rivendicazioni sindacali.
Un lungo corteo che partito dalla Provincia ha attraversato le strade del centro convogliandosi in Piazza della Resistenza piena come non mai. Giovani e meno giovani, disoccupati in cerca di prima occupazione, cassintegrati, in mobilità, precari, lavoratori di piccole aziende che non si sentono sicuri dall’attuale situazione economica.
Oltre duemila persone per le segreterie di Cgil e Uil hanno aderito allo sciopero. Presenti tutte le categorie tra cui la Confcommercio e la Piccola impresa. Ad accumunarli un’unica voce: l’inidoneità delle politiche economiche che il Governo Renzi sta cercando di mettere in essere.
Per dirla in una sola parola il Jobs Act che comprende la demolizione dell’articolo diciotto. Il tanto discusso articolo diciotto che tutela i lavoratori contro i soprusi del datore di lavoro.
“Non è questa la via maestra che rilancia il Paese – ha sostenuto Fausto Durante – della segreteria Nazionale della Cgil. Ciò che occorre all’Italia, maggiormente alla Calabria, una valida politica dell’occupazione e non la soppressione dei diritti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario provinciale della Uil Mimmo Tomaino. “Chiederò al Presidente Renzi quanti posti di lavoro creerà il Jobs Act e quanti, invece, sono i disoccupati che, giornalmente, si sommano a quelli già esistenti. Vogliamo per Crotone – ha dichiarato Tomaino – che si metta fine alle telenovele della bonifica, dell’antica Kroton, si facciano ripartire i treni e si riaprano le stazioni. Queste sono le politiche che creano occupazione”.
Altro richiamo dai sindacalisti intervenuti dal palco, la concertazione tra Governo e parti sociali sul da farsi per fare uscire il Paese dall’attuale crisi. Dopo i comizi sul palco è salita band cirotana dei Carboidrati, insieme a Dodimen.