In una indagine effettuata in questi giorni di saldi da Confartigianato Crotone tra i propri associati operanti nel settore dell’abbigliamento, degli articoli da regalo, del tessile, della pelletteria e dei prodotti del nostro artigianato locale, è emersa una riduzione delle vendite che va dal 10% al 15% rispetto al medesimo periodo dello stesso anno che già si era caratterizzato in modo abbastanza negativo, nonostante alla merce sia applicato uno sconto che va dal 25% e supera in taluni casi anche il 50%. Il Responsabile del Centro Studi e della Comunicazione di Confartigianato Crotone, Giuseppe Lucà, ha commentato così i risultati dell’indagine: “Si è riconfermata preponderante la tendenza al risparmio delle famiglie e, con numeri che superano la media nazionale dell’8%, constatiamo un calo locale delle vendite che arriva anche al 15%”. “Il flop dei saldi invernali – continua Giuseppe Lucà – viene da alcuni giustificato per via delle continue promozioni che vengono effettuate durante l’intero anno e che rendono i saldi meno attrattivi da parte dei consumatori; altri ancora evidenziano l’abitudine dei consumatori a cercare sconti nell’e-commerce a discapito delle offerte fatte dai punti vendita sparsi nel territorio. Evidentemente tali constatazioni sono veritiere e ragionate, ma giustificano solo in minima parte il calo delle vendite che stiamo registrando”.
“Le reali cause di questo trend negativo – continua Lucà – sono da ricercare piuttosto nel quadro economico generale che, nostro malgrado, non è affatto migliorato. La crisi economica sembra infatti voler perdurare ancora. A testimonianza di ciò continuiamo a registrare anche in questi giorni la presenza di numerosi piccoli imprenditori che si rivolgono alla nostra Associazione confessando il loro forte disagio e la loro fatica a resistere sul campo. E se dal lato dell’offerta le aziende vivono questo stato di crisi, la situazione non varia se si guarda la situazione dal lato della domanda. A causa soprattutto della grande disoccupazione (che nel nostro territorio raggiunge cifre stratosferiche) le famiglie – conclude Giuseppe Lucà – sono infatti nelle condizioni di non poter spendere nulla di extra se non solo ed esclusivamente ciò che serve per i beni di prima necessità”. Allora quale soluzione? Secondo Lucà in primis “Credito per le piccole imprese”: oggi molte aziende, anche con enormi potenzialità di crescita, ma anche tanti giovani con idee di business innovative e promettenti, sono bloccati perché non posso attingere alle risorse finanziarie di cui hanno necessità. Oppure ancora “diminuzione del costo del lavoro” o“semplificazione degli iter burocratici” che continuano a soffocare tutto il nerbo produttivo della nostra Regione. E, certamente, una “programmazione seria e concreta dei fondi europei”. Queste solo alcune delle ricette Confartigianato il cui centro studi sta completando una indagine sulla situazione creditizia abbastanza sconcertante in Calabria.