Alcune leggende fanno derivare il bergamotto dalle isole Canarie, dalle quali sarebbe stato importato ad opera di Cristoforo Colombo; altre fonti propendono per Cina, Grecia e Spagna. Da quest’ultima la leggenda secondo la quale un reggino acquistò per 18 scudi un ramo, il quale lo innestò su un arancio amaro. Probabile che la pianta sia autoctona della Calabria. Bergamotto, deriva dal turco “beg armudi” che significa “pero del signore”. Divenuto l’agrume più pagato al mondo per via dell’olio essenziale estratto dalla buccia, alla base dell’80% dell’acqua di colonia maschile. L’agrume è raccolto a mano, meccanicamente avviene invece la pelatura e la grattugia. Il frutto intero normalmente non è messo in vendita al dettaglio ma utilizzato solo per la trasformazione in essenza. E’ possibile ottenere delle spremute come si fa con gli altri agrumi, si può tagliare a spicchi per farne delle insalate o, come per il limone, metterlo nel tè. Il suo succo è molto amaro per la presenza di naringina e sembra essere attivo, grazie al contenuto in polifenoli, nell’abbassare il tasso di colesterolo. Un’esclusiva tutta calabrese, coltivazione diffusa soprattutto tra Reggio Calabria e Locri dove si produce il 65% dell’olio essenziale di tutto il mondo, un business da 18 milioni di euro con esportazioni in 54 paesi. I clienti più importanti a Parigi e New York dove lavorano i più grandi profumieri.