In merito alle note vicende relative alla colata di cemento sul piazzale antistante la chiesa di Capo Colonna e la realizzazione di un villaggio turistico in località Torre Scifo, il M5S si sta interrogando su come sia possibile che fatti simili possano ancora accadere in un Paese tra i più sviluppati al mondo, e sulle vere motivazioni che, finalmente, hanno provocato una vibrante protesta popolare. “Sia per l’uno che per l’altro aspetto le cause possono essere diverse ma fondamentalmente riconducibili rispettivamente a una profonda disarticolazione tra la macchina politico-amministrativa e i cittadini, nonché per le alte aspettative di sviluppo e lavoro delle giovani generazioni oltre alla necessità dei crotonesi di proteggere un patrimonio archeologico e paesaggistico a loro particolarmente caro”- affermano gli Attivisti del Progetto Crotone 5 Stelle. “Probabilmente, dopo lunghe e approfondite verifiche degli organi preposti, le due vicende verranno ricondotte nel perimetro della legalità. Ma agli occhi dei cittadini così non è e mai lo sarà. Da tempo si sente dire che la Calabria, e Crotone in particolare, deve costruire il proprio futuro basandosi sull’uso sostenibile di risorse e peculiarità espresse dal territorio quali agricoltura, turismo, patrimonio paesaggistico e storico-culturale. Ma nel momento in cui si assiste a interventi che, a giudizio dei cittadini, disattendono tali obiettivi, vuol dire che c’è qualcosa che non funziona”.
“Ancora peggio se si tratta di progetti finanziati con soldi pubblici. Infatti gli investimenti pubblici devono essere uno strumento per mettere in moto un nuovo ciclo di crescita in grado di auto-sostenersi, senza creare privilegi particolari e squilibri di alcunché. Invece, molto frequenti sono i casi che vedono la pubblica amministrazione adottare scelte inappropriate e impopolari. Tutto ciò accade nonostante oggi le leggi mirino ad avvicinare sempre più i cittadini alle istituzioni. Di fatto si assiste a un conflitto tra le decisioni politico-amministrativo e i bisogni dei cittadini. E Crotone – continuano i pentastellati – è un caso emblematico anche per la pianificazione territoriale; un Piano Strutturale Comunale che, nonostante i forti ritardi accumulati, è ancora in fase di elaborazione dai competenti uffici comunali e di cui i cittadini ne ignorano strategie, obiettivi e stato di avanzamento dei lavori. Eppure la legge urbanistica regionale 19/2002 prevede un preciso iter concertativo per la sua elaborazione e approvazione! Quando le istituzioni adottano decisioni senza “dialogare” con i cittadini è un fatto grave, accettabile (?) se avviene nel rispetto delle leggi e degli interessi collettivi. Purtroppo, il discorso cambia qualora la macchina pubblica operi al limite della legalità o che comunque non si preoccupa di eseguire controlli e verifiche affinché gli interventi avvengano nel rispetto delle regole. Il messaggio che le istituzioni devono cogliere da queste vicende è che i cittadini non sono più disposti a subire decisioni della politica non condivise e non sostenibili: la parola d’ordine è “condivisione” delle scelte. E questa è la politica del M5S e lo ha dimostrato anche nella vicenda di Capo Colonna: cogliere le istanze dei cittadini, fornire un supporto politico, adottare decisioni nell’interesse di tutti e nel rispetto delle regole. Chiunque sposi questo metodo trova nel M5S un leale alleato, a prescindere dai ruoli e dalle ispirazioni politiche”.