“Al di là di me”, il libro scritto da Roberta Manfredi, nata a Cariati ma vissuta a Cirò Marina, trapiantata a Parma, è un libro dedicato ai sentimenti. Sentimenti provati dall’autrice nella città di Parma, dove vive, lavora e studia. Una vita dedicata e vissuta a contatto con i tanti problemi sociali legati alla sua giovinezza vissuta a Cirò Marina ma che l’hanno portata a vivere esperienze profonde a contatto con le diverse facce dei problemi sociali che la vita pone davanti. “Un libro nato da un’accurata osservazione di alcuni malesseri che possono attanagliare la vita di chiunque”, come ha detto il dirigente Mario Pugliese che ha introdotto l’autrice durante la manifestazione di presentazione del suo libro, che si è svolta nell’auditorium della Scuola Media Casopero, di Cirò Marina. A fare da tendifilo della presentazione del libro, un altro ciromarinese, uomo di cultura prima che altro, Luigi Ruggiero che si è soffermato nello scandire i tempi degli interventi dei convenuti, sul “senso” del libro. Un libro, come ha detto, che si legge favolisticamente, ma che bisogna leggere più volte “per capirne il senso profondo delle similitudini, dei tratti, delle parole che quasi poeticamente s’incardinano nell’essenza della metafora umana”. A portare i saluti dell’Amministrazione Comunale, il consigliere delegato alla P.I., Franco Ferrara che ha avuto parole di compiaciuto orgoglio nel rivendicare l’attenzione che l’Amministrazione guidata da Roberto Siciliani, pone verso l’affermarsi della cultura e delle sue manifestazioni, come appunto quella della presentazione del libro di Roberta Manfredi, che danno alla città un valore aggiunto.
E in effetti, bisogna rimarcare che negli ultimi anni la città di Cirò Marina ha messo in evidenza un certo fermento letterario. Molte le occasioni di promozione culturale, molte le iniziative che perseverando contro l’ignavia e l’indifferenza della non cultura, cercano di dare alla città un nuova visibilità, poetica e letteraria. Da coloro che da anni sono all’attenzione dell’opinione pubblica, Amoruso, Ferrari, Capoano, Ruggiero, Gallella, Nisticò, senza volere scomodare Gangale, Lilio, Pugliese ecc, e tanti altri noti e meno noti, sembra che tutti ci si stia rendendo conto che solo un vero e reale processo di “cuturalizzazione” la città e il territorio potranno trovare stimoli e forze nuove per un vero rilancio umano che passa, inesorabilmente, dalla comprensione dell’altro che è anche, comprensione di sé. E Roberta Manfredi, con questo suo libro, usando un “tumulto di parole, emozioni e immagini, conduce il lettore attraverso un mondo di sogni onirici, dove spesso usa gli anagrammi per interagire con il lettore, in una sorta di gioco dei sensi. Interessante la personale lettura del libro che ne ha fatto Pina Malena, intervenendo e presentando il libro, laddove ad ogni singolo anagramma ha dato un nome, fame, fama, bulimia, povertà, silenzio dei sensi, anche perché il lungo racconto dell’autrice appare un sogno dove i “mostri sociali” dell’indifferenza e dell’esclusione si palesano e si confondono. Un’opera infine, usando la didascalia dello stesso libro “unica nel suo genere, capace di abbattere violentemente gli schemi convenzionali per trasportare il lettore in un mondo in cui solo il senso è…sensato”. Una nota piacevole durante la serata sono stati alcuni brani letti da Luigi Ruggiero accompagnati dalle note della chitarra del maestro Scavello.
Oscare, Ottima e fedele la tua recensione e del testo e della giornata, che ha visto – come da tempo – una Scuola (L’Istituto Comprensivo Casopero diretto da Mario Pugliese)centro di riferimento socio-culturale del territorio. Ha ragione Pina Malena : il libro di Roberta Manfredi è una favola (fabula latina, che è fari, dire, raccontare un sé e un fuori di sé) che è come la cavità di un albero in cui penetrare o una botola in cui precipitare rovinosamente. Una performance partecipatissima, nonostante “i troni, i lampi e ri scupettati”.