“Volgendo quotidianamente uno sguardo al settore delle attività produttive, il dato maggiormente rilevante risulta essere la chiusura di un numero elevato di imprese, con la conseguenza dell’aumento smisurato della disoccupazione. La realtà mostra uno scenario in cui non circola moneta, ristoranti e attività commerciali devono fare i salti mortali per chiudere il mese in positivo e non sempre riescono a raggiungere l’obiettivo” questa l’analisi di Vincenzo Meringolo presidente Fenailp Imprese di Ciro’ Marina. “La nostra economia si dovrebbe basare principalmente sul turismo e sulla agricoltura, ma ci sono delle grosse problematiche nel poter “concedere” sviluppo ai nostri tesori. Il turismo, sempre senza vie di comunicazione adeguate rimane un turismo di basso profilo o di rientro nella migliore delle ipotesi. Ma paradossalmente la costa Jonica e nello specifico quelle di Cirò Marina presentano degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive di prima classe, che raggiunti facilmente da turisti provenienti da tutto il mondo, permetterebbero a commercianti e artigiani di risollevare le sorti di stagioni sempre meno floride. Qualsiasi provvedimento, però, fino ad ora adottato si è mostrato vano”.
“Ovviamente – continua Meringolo – come poter tralasciare da questa analisi il settore dell’agricoltura? In quanto le imprese agricole e soprattutto vitivinicole sono l’eccellenza nella zona del cirotano, ma come spesso accade dalle nostre parti, l’ imprenditore è lasciato completamente solo. Le politiche di sostentamento nel settore dell’agricoltura, seppur esistenti, sono poche e non certo tali da permettere una crescita forte e prosperosa. Come Fenailp Imprese combatteremo insieme a tutti gli operatori economici affinché vengano messi in atto progetti concreti volti a tutelare i prodotti tipici, il turismo enogastronomico e l’agricoltura che rappresentano una risorsa per lo sviluppo socio-economico del nostro territorio. Il mutamento avvenuto nel passaggio dalla società industriale a quella postindustriale ha compreso anche un modo nuovo di interpretare il tempo libero, e di conseguenza un nuovo modo di fare turismo. I prodotti tipici, vanno letti non dal punto di vista nutrizionale ma come simboli locali di storia, tradizioni e costumi, diventano così fonte di attrazione turistica”.