La ragazza di Cutro continua a mietere successo in ogni angolo della Penisola. Dopo il 1° posto al Concorso Europeo “Don Matteo Colucci 2013” e il meritato 1° premio, dello scorso mese di ottobre, a Bagnara alla XX^ Edizione del “Premio Mia Martini 2014” per la categoria “Nuove proposte per l’Europa” dove la giovanissima e splendida voce Simona Barletta si è imposta con la canzone “Imparo a volare” scritta e musicata dalla cugina Dorotea Li Causi, poetessa e musicista ormai affermata e con pieno merito, la giovane cantante cutrese ha meritato un altro prestigioso successo. Nei giorni scorsi, in quel di Pianello di Valtidone, provincia di Piacenza, alla 18^ Edizione del Premio Internazionale di Musica “Germano Varesi” la nostra Simona si è imposta, 1^ classificata assoluta, su molti artisti anche di provenienza straniera. Al concorso canoro- strumentale la Barletta ha sbaragliato tutti con, nella prima fase, il citato brano “Imparo a volare” della Li Causi, e nella fase finale con “ I surrender- Celine Dion”.
I premi in palio, tutti per la Barletta, sono di tutto rispetto: medaglia d’oro, coppa e diploma, registrazione di un singolo inedito distribuito dalla casa discografica Livel 49, una borsa di studio per la partecipazione ad un workshop di canto leggero nell’ambito del “Valtidone Summer Camp, un ingaggio per un concerto ed un premio in denaro. E scusate se è poco! L’ormai celebre artista di Cutro, formatasi al Conservatorio musicale “Tchaikovsky” di Nocera Terinese e affinatasi sotto la guida del soprano crotonese Teresa Cardace che la vincitrice da Piacenza ringrazia per averla sostenuta e preparata in questo suo percorso e per avere sempre creduto in lei, ha incantato davvero tutti, artisti, pubblico e giuria che si espressa all’unanimità. Entrambi i testi presentati alla rassegna piacentina sono stati interpretati in maniera magistrale dalla limpida, travolgente e coinvolgente voce di Simona. In particolare la canzone scritta dalla poetessa Li Causi che salpa alla conquista del suo pensiero con versi e musicalità espressi con uno stile semplice e gioioso, nel contempo, cadenzato nei risvolti di meraviglia e di miracoloso. Una canzone che, mi piace ribadirlo, è finestra aperta sul maestoso paesaggio che è la famiglia, un mondo composto non di azioni ma di idee e di vita vissuta e sentita nel profondo dell’anima come sogno. Ancora una volta, la brillante Simona, raggiunta per telefono, conferma che “l’aver vinto questo prestigioso Premio significa voglia di andare sempre più avanti, voglia di donarsi, di regalare sorrisi e bellezza perché ne abbiamo bisogno sempre in questa quotidianità non sempre baciata dal sole.”