Nulle tutte le multe finora emesse per aver superato i limiti di velocità, rimborsi per i cittadini che le hanno già pagate e restituzione della patente a chi l’ha persa a causa degli autovelox. È questo lo scenario che potrebbe concretizzarsi dopo una sentenza della Corte Costituzionale, che accusa la mancanza di revisione e taratura degli apparecchi. Una decisione che mette a rischio i conti dei Comuni italiani.
“Qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico – si legge nelle motivazioni della Consulta – è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute ad invecchiamento”. Per i giudici, pertanto, senza un’adeguata manutenzione gli autovelox non sono affidabili. Felici gli automobilisti, a rischio le casse dei Comuni. Nei bilanci di questi ultimi, infatti, la voce “contravvenzioni” rappresenta da anni una delle principali entrate, come dimostrano i dati: dal 2010 l’Italia, secondo contribuenti.it, ha aumentato il numero di multe del 987%. La legge, prima di questa sentenza, imponeva la taratura degli apparecchi soltanto all’acquisto. Ora la Prefettura dovrà dimostrare che i controlli sono stati periodici, altrimenti il fiume di ricorsi degli automobilisti non potrà che essere accettato.
Ecco, finalmente la verità sugli autovelox, altro che incentivi alla sicurezza: sicure entrate per i comuni, ignobili vessazioni a carico di automobilisti che si vedono multati per 2Km/h sopra il limite, microtutor sui rettilinei, apparecchiature quasi sempre poste in prossimità di mini-limiti di velocità, strategicamente dietro a curve, nascosti nei cespugli. Ed oltretutto sono apparecchiature quasi sempre di proprietà privata e quindi date in appalto alle pubbliche amministrazioni e non certamente gratis.
Che schifo. Poveri noi che ancora ci facciamo prendere per i fondelli dalla nostra classe politica intera.
Meditate gente, meditate.