“Ti piacerebbe vedere delle piattaforme petrolifere in alcuni dei paesaggi marini più belli d’Italia? Fare una nuotata vicino a un pozzo? Ti faresti un selfie con dei gabbiani sporchi di petrolio? Questo è il futuro che vuole darci il Governo: lo sfruttamento di fonti vecchie e sporche come il petrolio anche nei nostri mari è diventato il fulcro della strategia energetica italiana”. Greenpeace lancia la piattaforma ‘TrivAdvisor’, la nuova campagna firme dell’associazione ambientalista “per un futuro senza trivelle”.
Tante le località da cliccare da Otranto, a Capo Rizzuto in Calabria, a Siracusa, a Vasto fino a Venezia: “Il governo Renzi – prosegue Greenpeace – apre a ‘progetti sperimentali di coltivazione’: per accelerare l’affondamento della città?”. E sul comune costiero del crotonese: “Le piattaforme sono già a due passi da qui, ben 4, davanti alle coste di Crotone; estraggono gas da 35 pozzi, a due passi dall’area marina protetta di Capo Rizzuto. Ma il peggio deve ancora arrivare: oggi i petrolieri chiedono la disponibilità di 2885 chilometri quadrati per nuovi pozzi di ricerca”. CLICCA QUI per firmare la petizione
Non conosco né i dati né le fonti cui attinge Francesco Vizza e quindi non commento ma rifletto: quali sarebbero i danni ambientali da estrazione che costerebbero centinaia di milioni di euro l’anno? Ma a parte ciò, quello che vedo è che ormai tutti vogliono il condizionatore, tutti viaggiano sia in auto che con altri mezzi, tutti possiedono almeno tre televisori, non parliamo poi dei telefonini: ma lo sapete che tutto questo va ad energia? Poi, d’inverno, è obbligatorio il riscaldamento: e pure questo consuma energia che attualmente importiamo ed a carissimo prezzo.
Qui si fa lo stesso discorso della spazzatura: io consumo, tu smaltisci.
Bah! Mi sembra solo ed esclusivamente demagogia, parole dette solamente per eccitare la mente del popolo bue che parla, parla, parla ma poi vota sempre le stesse facce.
Parliamo, ogni tanto, di cose concrete! Per esempio: quale futuro è prospettato ai nostri figli?
Meditate gente, meditate!
La strategia energetica in Italia dovrebbe guardare al futuro, Invece, leggendo dei piani di trivellazione dello Ionio, sembra di essere rimasti fermi alla politica energetica di Enrico Mattei degli anni 50 del secolo scorso. Se andiamo a sbirciare sul sito del Ministero, quindi ai dati che lo Stato fornisce, ci accorgiamo che le riserve italiane certe e probabili di gas e petrolio coprirebbero il nostro fabbisogno energetico per appena tre anni. E poi? Le riserve italiane ed europee sono, infatti, solo lo 0,5% delle riserve mondiali. Può un piano energetico basarsi sui combustibili fossili? Nel 2014 in Italia sono stati estratti idrocarburi per un valore di 7 miliardi di Euro. Uno potrebbe pensare che lo Stato abbia guadagnato molto, invece solo 79 milioni finiti allo Stato mentre le Regioni hanno incassato royalties per 190 milioni, di cui 180 per la Basilicata. La ricchezza non è del Paese ma di società private che saccheggiano il territorio marino e terrestre ed elargiscono solo briciole allo Stato italiano. I danni causati dai processi di estrazione ammontano a centinaia di milioni l’anno ma solo lo Stato se ne deve fare carico.