L’Asp di Crotone continua a fare parlare per ciò che sta avvenendo a proposito di reparti soppressi e accorpati ad altri. Il caso della soppressione della Tin (Terapia intensiva neonatali) non sta lasciando indifferenti i politici locali che in più occasioni organizzano convegni per richiamare l’attenzione di politici nazionali e regionali affinché si interessano fattivamente di questa struttura. Il movimento politico 139 che fa capo all’ex Consigliere regionale Emilio De Masi per quanto riguarda la provincia di Crotone, ha affrontato in un’apposita conferenza stampa di cui dovevano partecipare anche il Governatore Mario Oliverio e l’on. Nicodemo Oliverio, la questione sanitaria.
“Nel ringraziare quanti hanno preso parte all’incontro e nel ribadire l’incredulità per le “qualificate” assenze, penso di dovere comunque enfatizzare l’esito di quella riunione, che non può che consistere in una organizzata e costante vigilanza. La reiterata intenzione del Commissario regionale Scura di soppressione della Tin lo esige, al pari della mancata autorizzazione rilasciata al Marrelli Hospital. Senza indulgere ad atteggiamenti fatalistici o a manie persecutorie, l’oggettività della severa penalizzazione delle aspettative salienti della salute nella nostra città é una sorta di drammatico culmine di un incontrollato processo di abrutimento di tutti i suoi parametri civili. É apprezzabile la risoluta presa di posizione del Commissario Arena sulla questione della Tin ma é ugualmente indifferibile l’istanza di accompagnare le iniziative istituzionali, compresa quella del consiglio comunale del 2 prossimo, con atti di mobilitazione che irrompano su una scena socio-politica inaccettabile con la determinazione e la forza di una comunità che non puó rassegnarsi alla perdita della sua identità. Come movimento ci predisponiamo immediatamente, in mancanza di riscontri minimamente rassicuranti rispetto alle questioni sollevate, a sollecitare tutte le espressioni organizzate della nostra città ad un gesto di ribellione civile. La Tin va riconquistata perché il suo valore trascende quello stesso intrinseco, e inestimabile, e ne rappresenta uno di carattere complessivamente simbolico di tanti diritti negati”.