Il Presidente di Confindustria Crotone ha scritto, 26 agosto 2015, al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, al Sindaco e Presidente della Provincia di Crotone, Peppino Vallone, ed alla consigliera regionale, Flora Sculco, una nota in cui ha sollecitato la convocazione di un incontro istituzionale per una verifica sul percorso intrapreso e le soluzioni utili a scongiurare la chiusura dell’aeroporto S. Anna di Crotone, in vista della prossima scadenza dell’esercizio provvisorio. “Il ritiro della manifestazione di interesse da parte dell’investitore interessato a subentrare nella gestione dello scalo crotonese, di cui abbiamo letto sulla stampa giorni fa, se confermata, impone nell’immediato un’attenta riflessione su possibili soluzioni alternative che consentano di dare un futuro all’aeroporto e di non disperdere l’impegno profuso dagli enti, dai privati, dalla curatela, dalla direzione dell’aeroporto, dai dipendenti, per garantire i collegamenti”, così Lucente ha motivato l’urgenza di condividere le informazioni sullo stato attuale e la disponibilità a partecipare alle prossime occasioni di confronto per salvaguardare una infrastruttura strategica per il territorio. “L’inserimento del S. Anna nel Piano nazionale degli aeroporti e le ottime performance in termini di traffico registrate con Ryanair ci convincono sulla necessità, seppure in condizioni ancora critiche, di trovare soluzioni e di non lasciare nulla di intentato per consentire allo scalo crotonese di svolgere un ruolo decisivo per lo sviluppo della Calabria ionica”. A meno di un mese dalle dichiarazioni del presidente Lucente a proposito della sopravvivenza dell’aeroporto qual è il pensiero di alcuni rappresentanti del Governo nazionale lo apprendiamo attraverso il comunicato riportato di seguito di Sos Aeroporto.
“Inaccettabili le dichiarazioni del sottosegretario Paola De Micheli. Il Governo punti sul rilancio del territorio e non avalli la sua morte. Paradossale, non può che essere definita in questo modo la rappresentazione della vicenda aeroporto S.Anna così come è stato fatto martedì sera durante la puntata di Ballarò in onda su Rai3. Volendo tralasciare il giudizio sull’inchiesta giornalistica, che tra l’altro non ha fatto che riprendere quanto già pubblicato dal settimanale L’Espresso, ci spiace constatare che si sia preferito elencare dati parziali inseriti in un contesto di immagini e testimonianze che sono sembrate finalizzate a consentire al sottosegretario De Micheli di affermare che lo scalo pitagorico debba essere chiuso. Prive di fondamento, perché non supportate da dati oggettivi le dichiarazioni del sottosegretario, che ha dimostrato di essere completamente avulsa dalla problematica e dalle dinamiche di un territorio complesso. Fa specie che il sottosegretario del Partito Democratico, a qualche settimana dalle dichiarazioni del suo compagno di partito Ernesto Carbone, abbia dimostrato di non essere in contatto con i colleghi di partito locali, quegli stessi colleghi che governano in Calabria e a Crotone, e che probabilmente sarebbero gli unici da mettere sul banco degli imputati e forse da mandare a casa perché incapaci, come evidenziato dal servizio andato in oda martedì sera, di gestire le risorse europee, perché non in grado di programmare interventi. Il problema non è lo scalo pitagorico, che anzi se si analizzano i dati, ha dimostrato di funzionare e di essere indispensabile per questo territorio. Il problema è la classe politica, invitiamo il sottosegretario De Micheli a studiare i dati relativi all’aeroporto S.Anna: lo scalo si è posizionato in vetta alla graduatoria Enac in termini di incremento, da gennaio ad agosto sono stati 187 mila i passeggeri transitati , con incremento di 1143%. In proiezione l’aeroporto crotonese nel 2015 supererà i 200 mila passeggeri.
L’aeroporto funziona, e riteniamo che anche l’aumento del 30% di presenze nelle strutture turistiche sia dimostrazione che la buona politica dovrebbe puntare sulla sopravvivenza dello scalo, e che il parallelo tra la città di Crotone e la città polacca di Rzekow, avrebbe dovuto suscitare indignazione per la pessima qualità burocratica-amministrativa del territorio, e non come ha banalmente fatto il sottosegretario De Micheli chiedendo la chiusura di una struttura che consente, ricordiamo al sottosegretario renziano, al territorio di non essere condannato all’isolamento. E’ inspiegabile questo atteggiamento disfattista nei confronti dello scalo, non si comprende se alle spalle ci sia una qualche strategia occulta o se semplicemente si tratti dalla solita incapacità amministrativa locale sostenuta ed avallata dalla politica del Governo centrale. Il Comitato Sos Aeroporto nato all’indomani della dichiarazione di fallimento della società di gestione dell’aeroporto, ha in questi mesi ricevuto dimostrazione che i cittadini non sono disposti a perdere questa infrastruttura, e che se la politica, quella sì è inefficiente, la società civile no. Ci auguriamo che il sottosegretario De Micheli, che l’onorevole Carbone, in futuro dimostrino più attenzione per i territori e soprattutto approfondiscano le tematiche, le problematiche, e perché no, anche le responsabilità politiche dei fallimenti, prima di emettere semplicistiche sentenze di condanna. Noi con questa nota vogliamo se possibile sollecitare una riflessione approfondita e come abbiamo fatto circa cinque mesi fa, fare da apripista alla buona politica locale, perchè vogliamo credere che ci sia, e per questo attendiamo anche dalle istituzioni una risposta ufficiale alle dichiarazioni del sottosegretario e ai cittadini che hanno fame di sapere la verità”.
Era il turno della De Micheli e di Carbone, ma chi volete che si spenda davanti al pubblico televisivo per difendere una realtà come quella rappresentata da Crotone, ormai sinonimo di inefficienza, inciviltà, mancanza di senso civico e ruberie ai danni dello stato? Paga molto di più, in termini di consensi elettorali, condannare Crotone piuttosto che capirne le ragioni. E poi, la De Micheli non saprà nemmeno dove si trova Crotone… a differenza dei politici locali che evidentemente dovrebbero farle valere quelle ragioni negate di cui sopra.
CARI DE MICHELE E CARBONE HO UN GREGGE DI PECORE CHE ASPETTANO IL LORO PASTORE
Quando la mala politica supera la realtà…..
Come può chiudere un aeroporto che ha registrato un flusso di passeggeri così alto e, sopratutto, chi è il burattinaio che vuole fare tutto questo ?
Incompetenza, indolenza, scarsa attenzione per i problemi di chi non riesce neanche a prendere un treno per spostarsi….
Cari De Micheli e Carbone… cambiate mestiere e documentatevi prima di sparare cazzate.