Sei miliardi e mezzo di qui a fine anno. Ovvero oltre 100 milioni al giorno compresi i sabati, le domeniche e i festivi. È la cifra che l’Italia dovrà riuscire a spendere entro fine anno per non perdere i soldi di Bruxelles relativi alla programmazione 2007-2013: questa è la cifra secondo il settimanale “L’Espresso”. Il prossimo 31 dicembre scadono i termini per rendicontare l’impiego dei fondi strutturali che l’Unione europea stanzia per ridurre le disparità economiche attraverso progetti di sviluppo e l’Italia ha accumulato un ritardo spropositato: su 28 miliardi a disposizione, ne abbiamo impiegati poco più di 21.
MA UN PRIMATO L’ABBIAMO – Incapaci di utilizzare con efficienza i soldi in maniera lecita – continua “L’Espresso” – l’Italia ha tuttavia il primato per numero di ruberie e impiego irregolare delle risorse. Soltanto l’anno scorso l’Olaf, l’organismo comunitario per la lotta alle frodi, ha scoperto l’utilizzo illegittimo di quasi 100 milioni, la maggior parte dei quali (58,8) riguardava proprio i fondi strutturali. Truffe che spesso vedono protagonista la criminalità organizzata attraverso prestanome e imprenditori compiacenti, messe in atto nei confronti degli enti italiani che gestiscono i denari europei. La principale vittima di questi raggiri è il ministero dello Sviluppo economico, che eroga – specie al Sud – sussidi alle imprese per interventi nel campo delle energie rinnovabili, della ricerca e del risparmio energetico. A seguire: Regione Calabria, Puglia, Viminale, Sicilia e Campania. Un primato che suscita la comprensibile irritazione di Bruxelles: nel 2011, considerandola palesemente inaffidabile nei controlli, la Commissione ha preteso che a gestire una parte dei soldi destinati alla Calabria fosse il ministero dell’Istruzione.