Fare di più e meglio di quanto non è stato prodotto nel corso dell’anno appena terminato è la denuncia che fa la Cgil Calabria. Non è una bocciatura nei confronti del Governo regionale ad un anno dal suo insediamento, ma uno sprono affinché s’impegni di più per invertire il percorso di una Regione che se dovesse rimanere ancora tale collasserebbe. Ma per l’inversione di rotta come chiedono i cittadini è necessario, secondo la Cgil Calabria, un dialogo più serrato a sinistra nella coalizione che ha portato al successo il Presidente Oliverio!
“L’anno che ci siamo appena lasciato alle spalle è stato un anno difficile e di ulteriore crisi per l’economia calabrese e per l’occupazione e per i consumi: sono cresciute le disuguaglianze, aumentata la povertà, e per i giovani si segnala una ripresa consistente dell’emigrazione e, soprattutto, fatto più grave la caduta degli iscritti alle scuole superiori e alle Università!
Ci si aspettava di più dalla connessione fra politiche europee, legge di stabilità e politiche per il Sud e l’occupazione. Un’occasione che poteva essere strategica per la ripresa del Paese, non solo concentrata al centro nord, per l’occupazione, e per una seria politica industriale, per un governo unitario del Sud e nuovi rapporti tra il Sud e il Paese. Tutto ciò purtroppo non è avvenuto, ma in ogni caso le lotte sociali nel Paese, il confronto parlamentare sono riusciti ad aprire qualche spiraglio anche se non è stato risolto il problema per il rinnovo dei contratti nel Pubblico Impiego.
Apprezziamo l’approvazione dei contratti di programma per il Sud unitamente all’abolizione dell’Imu per le imprese agricole e il parziale finanziamento degli incentivi all’occupazione.
I segnali di arresto della caduta della produzione e dell’occupazione devono essere presi a riferimento per ulteriori correzioni della politica per il Sud e della politica economica in generale.
Le lotte dei lavoratori calabresi hanno permesso di contrastare tagli alla spesa pubblica sociale immotivati, in modo particolare per la forestazione e i Lsu.
Il lavoro della Giunta che si è insediata, dopo le difficoltà iniziali, ha messo in campo azioni apprezzabili (Riforma delle provincie e la costituzione delle aree intermedie, svolta nella governance degli enti regionali ) accelerata la spesa dei Fondi comunitari 2007-2013 e impostata correttamente quella 2014-2020 che ci auguriamo sia aggiuntiva e con effetti propulsivi sull’innovazione dell’economia calabrese.
Bene l’intervento per fronteggiare gli effetti della crisi sociale (ammortizzatori sociali): rimangono aperti i problemi connessi alle politiche attive e il contrasto alla povertà.
Tre nodi che ancora rimangono aperti e che sono fondamentali per la ripresa: ambiente e rifiuti; sblocco delle opere pubbliche e sostenibili, soprattutto quelle incompiute, per il rilancio dell’edilizia; riforma del sistema socio sanitario e piano di uscita dal commissariamento.
Ed a proposito del masterplan ci auguriamo che il Governo apri nuovi rapporti dentro il Sud e la Calabria e nuovi rapporti con le Regioni del Centro Nord.
È opportuno continuare a sviluppare il dialogo sociale partendo dall’accordo Sindacati Confindustria, base di un protagonismo nuovo delle forze economiche e produttive per innescare la ripresa, l’innovazione e una modernizzazione sostenibile in Calabria.
Sul terreno politico facciamo appello al Presidente Oliverio, in coerenza con la sua storia e nel rispetto degli impegni elettorali, a riprendere e a rafforzare il dialogo con le forze della sinistra; nella sfida del nuovo anno che ha bisogno di più sinistra unita capace di reggere le sfide del futuro”.