La “tre giorni” del Giubileo dei ragazzi, indetto dal Papa, promosso dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, ha fatto registrare anche la presenza della piccola comunità di Papanice con un gruppo di 24 ragazzi accompagnati dal co-parroco Don Antonio Macrì. “L’esperienza vissuta – hanno dichiarato i ragazzi al loro ritorno – è stata molto intensa e ricca di contenuti, basti pensare a come è stato organizzato il giubileo, a partire dal camino verso piazza San Pietro, dove tutti i ragazzi si sono preparati a vivere la confessione per il passaggio dalla Porta Santa, il Papa sceso in pizza a confessare i ragazzi, le tende con le testimonianze sulle opere della misericordia, la messa di domenica 24, l’attesa vissuta tutti insieme per vedere sua Santità, tante tante tante cose fatte insieme ad altri gruppi intervenuti all’evento.
I ragazzi hanno allogliato presso le Religiose di Maria Immacolata, dove gli stessi hanno vissuto in piena comunione e condivisione, dividendo gli spazi e il cibo, dove hanno potuto completare il percorso con una catechesi dai contenuti attuali e ricca di sentimenti. Un grande regalo hanno ricevuto i ragazzi di Papanice, per tramite del suo parroco Don Antonio Macrì, un abbraccio carico di sentimento, fiducia e forza da parte del Papa, il quale abbracciando Don Antonio, gli ha chiesto di portarlo a tutti i ragazzi intervenuti e anche a chi non e potuto giungere fino a Roma. Esperienza fantastica, la fatica del lungo cammino e scomparsa in un baleno, nel momento in cui questo abbraccio è arrivato dritto dritto a scaldarci il cuore e lo spirito. Si è respirato vita nuova, fiducia, forza, i giovani hanno vinto in questi tre giorni vissuti insieme, la loro forza e inarrestabile, e anche il Papa lo ha detto “Alzatevi, a testa alta camminate, con coraggio e fiducia nei vostri mezzi, io sono con voi sempre”. Con queste parole sua santità ha voluto incoraggiare i ragazzi e, loro si sono fatti trascinare da lui. Grazie a voi ragazzi”.