Crotone che fu culla della civiltà magno-greca, oggi vanta un posto ragguardevole e di tutto rispetto nell’arte orafa. È già abbastanza acclarato il vasto apprezzamento che i prodotti della scuola crotonese, già da qualche tempo, riscuotono in tutto il territorio nazionale ed oltre e in diversi ambiti, da quello dello spettacolo all’ecclesiastico, passando per l’ambiente delle istituzioni. È una bella schiera, seppur non molto numerosa, di artisti-artigiani che offre ad altri giovani il proprio virtuosismo, la propria esperienza e il talento, ma soprattutto un’ottima maturità artistica. E questa la si raggiunge quando la fantasia creativa viene, diciamo pure, imitata da altri e così l’artista diventa Maestro. Tra questi, quello che ormai è entrato a pieno titolo nel gotha dell’oreficeri a internazionale è il Maestro orafo Michele Affidato, artista-artigiano che si è imposto nel mondo ed ovunque ha riscosso il successo e il favore del pubblico, da quello dello spettacolo a quello ecclesiastico. Io spesso entro nel suo prezioso laboratorio-fucina e direi con soggezione, quasi entrassi in un tempio, m a subito l’incontro ravvicinato con Affidato, con la sua modestia, con la sua umiltà che ne contraddistingue il carattere, mi fa sentire di casa, come uno della sua famiglia artistica. Non si possono non apprezzare Michele Affidato e la sua creatività anche e soprattutto perché dalla visita nel suo “laboratorio”, si ricava che dietro l’aspetto umile dell’uomo si cela l’anima del grande artista. Tra laboratorio e raffinato negozio si ammirano favolosi monili, piccoli e grandi argenti, gioielli aurei da cinema e fantasie originali e soprattutto tante belle riproduzioni della “sua” Madonna di Capocolonna.
E così la Chiesa si è affidata alla creatività di Affidato. Già nel 2000, anno del Giubileo, Affidato ha lasciato alla storia dell’antica sede arcivescovile di Crotone-Santa Severina, una grande opera d’arte orafa, il pastorale donato dal Clero al nuovo vescovo Andrea Mugione. Un pastorale, realizzato interamente a mano col sistema della microfusione, in oro e argento alto ben 1 metro e 75 cm. Ci piace descriverla, ancora una volta, perché si tratta di un’opera d’arte orafa di pregevole valore che ha richiamato allora e successivamente la curiosità di estimatori e studiosi nel laboratorio dell’orafo crotonese. La parte superiore del baculum rappresenta un ramo d’ulivo intrecciato, mentre la parte centrale cilindrica contiene quattro placche in oro riproducenti altre icone sacre legate alla storia della greco-bizantina diocesi e Metropolia di Santa Severina e alla latina sede vescovile di Crotone: la Madonna di Capocolonna, Mamma bruna dei Crotonesi, San Dionigi il protettore del capoluogo e colui che vi ha portato la fede, sant’Anastasia patrona dell’antica Siberene e nel quarto spazio lo stemma del nuovo vescovo Mugione che richiama i segni della vita sacerdotale e missionaria. Di sicuro non è questa la prima creazione in ambito religioso di Affidato. Altre preziose opere avevano arricchito la Chiesa italiana. Solo per citarne qualcuna: il restauro della corona del “Quadricello” della Madonna di Capo Colonna; una riproduzione in argento e foglia d’oro della Vergine bruna crotonese donata al Cardinale Antonio Innocenti dai comuni di Rocca di Neto, Casabona e Belvedere Spinello in occasione dell’offerta dell’olio per la lampada votiva davanti all’Icona della Mamma di Crotone; una riproduzione argentea della Madonna di Manipuglia donata a Mons. Mugione dal Clero di Crucoli. E non solo, ce n’è anche per il mondo dello spettacolo. Infatti dal suo prestigioso laboratorio sono uscite preziosità per arricchire gli angoli più suggestivi del mondo e la bellezza della donna e tra le tante manifestazioni ricordiamo quella del 1999 che ha visto impreziosita la crotonese Federica Sacco e Porto Rotondo per “Una ragazza al cinema”. Qui i gioielli di Michele sono stati i veri protagonisti che hanno dato alta classe, preziosità ed emozione al mito della bellezza. In quella circostanza, lo stesso Affidato, nel presentare la sua collezione, aveva spiegato che: ”si tratta di classici richiami all’arte e alla cultura magno-greca ma con un design sicuramente diverso da quanto proposto finora.
Un design meno appesantito che può e deve attrarre anche un pubblico giovane ed il lavoro della mia equipe è finalizzato proprio a ciò.” È stata questa, senza dubbio, una delle tappe fondamentali per il quanto mai ambizioso percorso formativo ed artistico di Michele Affidato. E sempre nel mondo dello spettacolo e della cultura, il nostro orafo lo troviamo, nel febbraio 2004, nel Museo dell’Automobile di Torino dove espone i suoi gioielli nell’ambito della cerimonia di consegna del Premio Magna Grecia organizzato dall’Associazione “Magna Graecia Millennium”. E che dire delle originali creazioni per le numerose edizioni del Festival di Sanremo? Arte, spettacolo e fede sono un bel fardello per Michele Affidato, per il quale, dotato com’è di grande umanità e semplicità, non ci sono ostacoli e tutto è frutto di grande entusiasmo oltre che di genialità. Così il suo cammino non conosce confini. Nel 2002 per l’incoronazione della Vergine dell’Amore Divino di Briatico ha realizzato un diadema in oro lavorato a mano con tecniche di traforo e assemblaggi di elementi in microfusione con incastonati corniole di taglio “cabuchon” e lapislazzuli, e per la parrocchia di san Paolo a Crotone, interamente a mano, un diadema per la corona della Vergine Immacolata. I sacrifici dell’uomo e dell’artista sono riconosciuti e premiati. A Bovalino viene insignito del “Pericle d’oro” realizzando anche una prestigiosa penna per i giornalisti premiati. Sono gli anni del diadema per l’icona della Madonna del Carmine di Crotone e le due corone per la Madonna di Manipuglia col Bambin Gesù per l’omonimo santuario di Crucoli ed in particolare le corone per la Madonna delle Grazie di Torre Ruggiero, opera questa molto preziosa e apprezzata in tutto il mondo e soprattutto da san Giovanni Paolo II che l’ha benedetta. Di fronte a quest’opera opera l’Arcivescovo Metropolita Mons. Antonio Ciliberti così si è espresso: “ a lui la nostra gratitudine e l’augurio che ritemprando la fede possa costruire opere più grandi che sappiano coniugare la sua bravura e l’ispirazione artistica con la solidità della fede crescente.”
Ed ancora, sempre per la Chiesa, l’ostensorio – reliquiario della Santa Spina di Petilia Policastro; un’opera che “artisticamente rappresentasse la prova del fuoco cui fu sottoposta la Santa Spina a conclusione del processo della sua veridicità avvenuto il 20 ottobre 1573. E dal suo laboratorio della centralissima Piazza Pitagora di Crotone le sue opere prendono continuamente il volo dappertutto e non solo in Italia e in diversi ambiti. E commuove il fatto che le opere di Michele, in tempi non proprio felici per il Mezzogiorno italiano, trovino ospitalità ed apprezzamento anche tra le sale del Quirinale. Qui, tra i tantissimi ori e argenti, trova nobile posto un’Icona della Madonna di Capo Colonna in argento sbalzata a mano e una jatte d’argento consegnata dall’Amministrazione comunale di Crotone al Presidente della Repubblica il 14 gennaio 2005 in visita nella città di Pitagora. Si tratta di un’opera che pone alla base alcune raffigurazioni caratterizzanti la storia cotoniate: lo statere di Kroton, la colonna del tempio di Hera Lacinia sull’omonimo promontorio e lo stemma del Comune. Nella stessa circostanza Affidato ha voluto omaggiare Donna Franca Ciampi di una coppia di orecchini con le basi in onice sormontate da sculture di maschere greche. Gioiello, questo, realizzato per essere abbinato ad un collier, dello stesso Affidato, che Donna Franca aveva ricevuto in dono nel 2002 dall’Universitas italica. E qui non poteva mancare il più ambito dei riconoscimenti: la personale telefonata di ammirazione della Signora Ciampi. Mi fermo qui per dare all’amico lettore il gusto di esplorare da sé il mondo artistico di Affidato che di anno in anno si è ulteriormente arricchito ben meritando gli appellativi di “orafo di Sanremo” e soprattutto “orafo dei Papi”.