Il circolo del PD di Cirò Marina, in piena campagna elettorale, risponde all’autosospensione di Parrilla e dei suoi sostenitori dallo stesso partito (leggi articolo). “Quella che potrebbe sembrare una semplice querelle partitica assume una valenza politica quando fra i firmatari di questa lettera figurano un candidato a Sindaco ed altri candidati alla carica di consiglieri” scrive il circolo locale guidato da Facente. “Dimenticano, volutamente, che all’unanimità ed in loro presenza ed anzi sollecitati dai componenti della commissione elettorale (fra questi Liotti, Gentile, Ferraro e Mangone), si era dato mandato al segretario di chiudere un’alleanza con Voce Civica. Cosa che il segretario ha fatto supportato dal Partito Nazionale e Regionale. Nessuna scelta politica del circolo è stata solitaria ma ha sempre avuto il pieno sostegno degli organismi sovraterritoriali, provinciali, regionali e nazionali”.
“Strano – continua il circolo del PD – che a firmare questa nota vi sia anche il Dr Parrilla che ha partecipato insieme al segretario alle trattative con le altre forze politiche. Erano presenti all’incontro con il Responsabile Organizzativo Regionale Giovanni Puccio, che ha ribadito la scelta del PD Regionale di discontinuità politica ed amministrativa con la Giunta Siciliani. Tutti i componenti della direzione cittadina, anche i firmatari della nota, sono stati invitati ad esprimersi su questa scelta e sul percorso politico per arrivarci e c’e’ stata unanimità. Per loro, come sempre, di facciata. Peccato che il candidato Parrilla abbia imbarcato nelle sue liste quasi tutta la ex giunta Siciliani ed i suoi consiglieri. A questo punto siamo noi a chiederci i motivi di queste continue giravolte e di tanta incoerenza. A quali forze del centrosinistra si riferiscano per la loro alleanza poi è un mistero. Non ci risultano con loro liste di partiti ma solo liste di gruppi ben organizzati. Chi poi organizzi i gruppi, non essendoci un collante politico, non sta a noi giudicare”.
“In merito all’autosospensione si raggiunge il top della farsa che hanno imbastito per non giustificare una loro scelta, incoerente e dannosa per il partito e per la città. Una direttiva del segretario regionale del marzo 2016 ribadiva che si sarebbe applicato alla lettera il Capitolo Primo dello Statuto del Pd che recita: “Gli iscritti che, al termine delle procedure per le candidature, si dovessero candidare in liste alternative e comunque non autorizzate dal PD (a partire dal circolo territoriale), sono esclusi e non piu’ registrabili, per l’anno in corso e per quello successivo, nell’Anagrafe degli iscritti”. I firmatari di questo comunicato non possono autosospendersi da un partito che, per loro scelta, non è più il loro dal giorno della presentazione delle candidature”.