Nel 2012 usciva nelle librerie la fortunata piece storica in forma teatrale, “il Quadro – il Coraggio di Credere” della giovane scrittrice sorianese Graziella Idà ed edita da Calabria Letteraria. Si tratta di un libro col quale, scrive in prefazione lo storico dell’arte Mario Panarello, “ si tenta di recuperare con una forza rinnovata l’identità storica di una vicenda miracolosa che ha reso questo luogo sacro, una sacralità mai interrotta tra l’immagine del santo e la gente del luogo”; la gente di Soriano che ha sempre amato san Domenico e che, scrive P. Francesco La Vecchia, “pur non avendolo conosciuto di persona lo venera come l’amico della porta accanto”. Con questa pubblicazione Graziella Idà ha realizzato , “il sogno di chi ama il proprio paese è farlo salire un giorno sul palcoscenico, per narrarne le vicende e presentarne i personaggi” come scrive il vaticanista Enzo Romeo. Il libro ruota, in forma di rappresentazione teatrale, attorno ai personaggi che hanno vissuto e costruito la storia del Quadro e della cittadina sorianese, tra i quali due archeologi dei tempi nostri che “hanno riportato alla luce frammenti di storia, sottratti all’incuria umana”, i frati predicatori, contadini e muratori, e le tre donne protagoniste dell’ “apparizione”: la Vergine Madre di Dio, santa Caterina d’Alessandria e santa Maria Maddalena. Orbene il fortunato libro della scrittrice sorianese è diventato film, un film girato, in questi anni, con tenacia dal regista Pasquale De Masi ed ambientato tra Soriano, Serra San Bruno, Monte Pecoraro, Altomonte, Valle dei Mulini a Sorianello, Limbadi, all’interno della biblioteca di San Tommaso d’Aquino e nel convento sorianese. Qualificato il cast di attori come Gianni Colarusso, Alberto Micelotta, Francesco La Vecchia, Francesca Tripaldi, Mike Aruzza, Alfredo Stranieri, Mimmo Pugliese, Carmelo Genovese, Andrea Meroni, Antonella Daniele, Rocco Grasso, Noemi La Rocca; direttore della fotografia Pino Messina; ingegnere del suono Pino Greco; la scenografia è di Emanuele De Stefano e costumista Mariella Bruzzese.
La prima nazionale del film, alla presenza del maestro Marco Frisina, compositore della colonna sonora, è stato già presentato alla stampa e alle autorità civili a Soriano lo scorso dicembre, nei locali del Convento di San Domenico. Il film di De Masi sarà proiettato, con introduzione di Gianvito Csasadonte, il prossimo 24 giugno, h. 18, a Catanzaro, presso il Marca (Museo delle Arti). Già in precedenza, lo scorso mese di maggio, la pellicola sorianese era stata proiettata nella Basilica di Santa Sabina all’Aventino di Roma e a Messina su invito di P. Giovanni Calcara domenicano. Appuntamento, pertanto, a Catanzaro il 24 giugno. Perché tante pubblicazioni arrivate fino a noi ed ora anche un film su Soriano e il suo Santo? Soriano Calabro deve la sua notorietà ai Padri Domenicani, detti anche Predicatori, che nel 1495 comprarono questo terra e nel 1510 vi edificarono il grande convento per volontà di Padre Vincenzo da Catanzaro. Da questa data e dopo il rinvenimento, 1530, della tela achiropita di san Domenico, comunque attribuita ad un artista del ‘400, Soriano, “centro di cultura e fede irradiante” secondo lo storico Gustavo Valente, diventa punto di riferimento per credenti, religiosi ed artisti provenienti da ogni parte del mondo ed addirittura in alcune città dell’America Latina il Santo è venerato col titolo di san Domenico di Soriano in Perù, Uruguay ed Argentina. E non solo, il convento sorianese fu definito la “Santa Casa” per antonomasia ed anche “l’occhio destro dell’Ordine Domenicano”.
Avere visto il documentario sul quadro di s.Domenico con tanto emozioni con tanto devoto del santo ho avuto opportunità a Soriano non ho mai visto il quadro sono rimasto emozioni nel cuore