Produrre crescita e dare risposte ai bisogni della gente, questo il fine principale del vasto, articolato, complesso e “maledettamente” importante, settore delle politiche sociali. Un settore che necessita di conoscenze, approfondimenti, sensibilità, aggiornamenti continui sul versante legislativo e normativo, ma soprattutto umano. Sapere cogliere quelle che sono le opportunità che la pur insufficiente e asfittica economia mette a disposizione, sia quella regionale che nazionale ed Europea, per una città come Cirò Marina, può creare benessere diffuso per le famiglie, per gli anziani, i minori, e tutte le altre categorie sociali che da sole spesso non riescono a sostenere i costi dei servizi che si renderebbero necessari e opportuni. Ci sta provando il neo assessore ai servizi sociali del Comune di Cirò Marina Nicodemo Baffa, che sin dal suo insediamento sta cercando di aggiornare la sua agenda lavorativa, tracciando un iter programmatico che, come ci dichiara, nelle sue intenzione vuole intervenire incisivamente per dare risposte alle tante richieste di “aiuto” delle tante categorie sociali in difficoltà. In testa, anziani, minori, famiglie, portatori di handicap e non solo. Necessario quindi dare concretezza finalmente, suggeriamo noi, al piano di zona, all’attuazione della legge regionale 23 del 2003 (che recepisce la 328 del 2000) e che la Regione Calabria, finalmente, rende operativa a distanza di tredici anni (il che rischia di vederla già vecchia e superata nei contenuti). Cercare di recuperare il tempo perduto della precedente amministrazione e fare “fruttare” i finanziamenti Pac, sia quelli per gli anziani che per i minori (ricordiamo che la precedente amministrazione ha già perso centinaia di migliaia di euro dei finanziamenti pac infanzia), ecc. Insomma, servizi sociali, che dovrebbero essere la parte principale di ogni amministrazione, perché toccano i temi della vita delle persone, dovrebbero essere attenzionati con un’azione d’urto vigorosa. I Fondi ci sono, se pur pochi, necessita la progettazione e la professionalità spiccata di dirigenti e dei responsabili dei servizi amministrazioni, per sbloccare e svecchiare la burocrazia, che spesso “toglie la vita” invece di darla.
In questa direzione sembra volere andare l’impegno del neo assessore, che in questi ultimi giorni ha fatto pubblicare sul sito del Comune due importanti bandi regionali che attengono alla “manifestazione di interesse per l’inserimento nell’elenco dei soggetti erogatori dei servizi di conciliazione nell’ambito del programma “conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” e il secondo avviso pubblico per le donne interessate all’ottenimento di voucher di servizi nell’ambito del programma “conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. Trattasi di due misure, già varate nel 2012 dalla Regione e per le quali, affermiamo, che il Comune di Cirò Marina dovrebbe già avere in essere un primo albo dei soggetti erogatori accreditati, mentre il secondo avviso riguarda la possibilità per le famiglie o singoli genitori che hanno un Isee non superiore a 10 mila euro, di potere ottenere un voucher da spendere per la prima infanzia (0/3 anni). Le modalità di accesso come soggetto erogatore dei servizi o per come presentare le domande per l’ottenimento del voucher, ci si può rivolgere al Comune presso l’ufficio servizi sociali o alla responsabile del servizio, che l’assessore ha individuato nella persona della dott.ssa Salvatore Barresi. Le due misure, scaturiscono, come si legge nell’avviso diffuso dall’assessore Baffa, dalla considerazione della grave crisi economica che vede in particolare difficoltà i nuclei familiari con oneri di conciliazione tra il lavoro di cura e il mantenimento della collocazione lavorativa ovvero la ricerca attiva di un lavoro ovvero, soprattutto nel caso di donne, la difficoltà di portare a termine un corso di studio per migliorare la propria occupabilità, che richiede interventi urgenti a sostegno della domanda dei servizi di conciliazione, prioritariamente per i carichi di cura familiari connessi alla non autosufficienza, all’infanzia. I due avvisi, pertanto cercano di dare risposte tanto all’offerta quanto la domanda dei servizi di conciliazione, volto cioè “a favorire il potenziamento di una rete estesa, qualificata e differenziata nell’ambito di riferimento dei servizi di conciliazione, al fine di promuovere e garantire il sostegno al ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura. Creare quindi un elenco di operatori, al quale i beneficiari dei voucher, previsti dall’Intesa, potranno inoltrare i loro bisogni e necessità. Ci si augura che tutto sia fatto nel più rigoroso rispetto delle norme e leggi che regolano e disciplinano sia gli accreditamenti dei soggetti erogatori che le vere sussistenze e necessità di chi ne farà richiesta.