“In questi anni ci siamo dedicati al nostro circolo e al nostro partito con passione, partecipazione e responsabilità, senza alcuna riserva. Abbiamo lavorato con molta tenacia, con grande sacrificio, e quando siamo caduti ci siamo sempre rialzati, abbiamo sicuramente commesso qualche sbaglio ma con fierezza affermo che abbiamo costruito! Viviamo in un paese in crisi profondissima: a prendere il sopravvento è la disillusione, la collera, un profondo risentimento verso tutto ciò che è cosa pubblica, a dilagare è il populismo e se alziamo lo sguardo al di là del nostro perimetro politico assistiamo ai tormenti che lacerano coalizioni che sembravano più solide. Le amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi anni non sono riuscite a risolvere la gravissima crisi economica, che è oggi mancanza di prospettive e di lavoro, che nuove emergenze e allarmi si sono aggiunti, a partire dalla presenza di squilibri finanziari nella gestione dell’ente che potrebbero dare luogo a situazioni rivelatrici dell’esistenza di una crisi economica, passibile comunque di pregiudicare in modo strutturale la situazione finanziaria complessiva dell’ente e di porre quindi serie limitazioni allo svolgimento della sua attività. Dall’inizio della recente campagna elettorale tutti abbiamo assistito ad un “balletto” di cifre e di responsabilità tra i vecchi amministratori e quelli attuali”.
“Non spetta al PD emettere sentenze nei confronti di qualcuno. I fatti e le situazioni che hanno determinato l’attuale situazione finanziaria saranno certamente esaminate dagli organi competenti: Corte dei Conti, Magistratura penale, ecc. nel caso in cui si dovessero ravvisare gli estremi di ogni ipotesi di reato in ordine ai danni prodotti dagli amministratori negli anni precedenti. In ogni caso il PD esprime la propria contrarietà ad ogni eventuale ipotesi di nuovo dissesto spendendo il nostro impegno, con responsabilità, al fine di poter superare questa situazione di crisi specie nei confronti dei cittadini di Cirò Marina, i primi a pagare l’incapacità altrui, che meritavano ben altra sorte. La risposta più inquietante è la grande semplificazione in cui viviamo, un fenomeno che banalizza tutto e muove ciascuno di noi a essere affascinati dalle argomentazioni più comode e congeniali anche se risultano essere verosimili ma non vere. Una fase storica di divisioni, di cinismo e di impazienza ha fatto perdere il gusto per le sfumature, perdere l’interesse di scoprire affinità oltre che diversità. Il nostro mondo sembra permeato e attratto dal pensiero che esistano solo il bianco e il nero a cui l’alternativa non sono i toni del grigio bensì i colori, i mille colori che danno gusto alle nostre vite. Ciascuno di noi dovrà fare opera di recupero e tenerli davanti agli occhi ogni giorno, come rimedio al pericolo dell’indifferenza e come viatico per la speranza. Dobbiamo avere l’ambizione di camminare accanto ai nostri concittadini per aiutarli a riconoscere i segnali più importanti nei rumori in cui viviamo immersi, senza aver bisogno di aggiungere ma di scegliere ciò che è portatore di senso e vada a stimolare l’intelligenza e non la pancia. È nostro dovere sapere che vi sono decine di dipendenti pubblici che tengono in piedi gli enti e le istituzioni con dedizione e onestà; sapere che vi sono decine di sindaci che sono al lavoro già all’alba e provano a cambiare lo stato delle cose e quando ritornano a casa non smettono di immaginare un futuro per il loro paese”.
“Da anni si discute di una scuola in decadimento ma nulla facciamo per rendere merito alla maggioranza di insegnanti che trova quotidianamente il modo di tenere in vita la nostra istruzione, con coraggio, capacità e talento. Non possiamo pensare che possa bastare denunciare ciò che è errato perché la nostra comunità possa diventare migliore, senza spiegare come si potrebbe fare diversamente. Nella nostra società sono sorti diritti che non hanno ancora tutela: difesa delle minoranze, dei bambini, degli anziani, i diritti dei cittadini consumatori, nuove libertà civili. Diventa necessario porre al centro del nostro impegno i diritti umani, alla cui violazione ci siamo quasi assuefatti, il rispetto delle differenze, la convivenza e l’inclusione. Queste sfide il Circolo del Pd di Cirò Marina le affronta da partito strutturato e organizzato, nel rispetto della democrazia pluralistica e rappresentativa, contro la devastazione prodotta dall’insorgere di movimenti populistici e personalizzati, alla cui guida si pongono leader evocanti la figura dei demagoghi. Chi ancora crede nella funzione positiva dei partiti deve riprendere il cammino interrottosi per mancanza di elaborazione critica e di cultura politica; nessun partito, per primo il nostro, può sfuggire a tale compito, ritornando ad essere non solo un’organizzazione di iscritti e dirigenti ma, soprattutto, un elaboratore di analisi della società e delle proposte per guidarla. Dobbiamo essere partigiani: per la nostra idea di collettività, per gli interessi complessivi del nostro paese, contro le opposte idee di società, che ancora non è dato conoscere. Solo in questo modo sarà possibile formare, mantenere e ampliare il consenso che possa dare al nostro partito forza e possa accompagnarlo, rendendolo convincente per la maggioranza del popolo.” Non abbiamo voluto ridurre o tagliare o snaturare l’intervento. I problemi richiamati nella nota a firma del Coordinatore del circolo Pd, Mario Turano, sono l’essenza della vita della nostra città. Solo un impegno comune sfrondato da personalismi e cinico interesse personale, potranno ridare dignità alla collettività e ai suoi bisogni, che oggi, più di ieri sono ancor più evidenti e tangibili.
Non è una mera questione di età anagrafica ma di idee che fino ad oggi hanno latitato.A fianco delle idee ci vuole pure il senso di responsabilità alla quale nessuno che ambisca a governare il comune si può sottrarre.
Per aiutare i cittadini a stare bene, ha ragione l’avvocato Turano e il professore Ruggero, occorre una medicina speciale: stare insieme tutti alla ricerca del Bene comune.
Condivido pienamente la nota di te Mario Turano, che restituisci agli iscritti, simpatizzanti ed elettori un entusiasmo ed un orgoglio di appartenenza da tempo sopita nel meandri di lotte diadocali e divisioni sul sesso degli angeli che hanno dato spazio e fiato al cazzeggiare pentastellato e all’astensionismo qualunquistico. Ridivento fiero di “appartenenrmi” al PD e con me non solo i soliti 25 (e)lettori, ma “quanti tantissimi” al Bene Comune danno una significazione gestionale di esclusività. E si ridiventa fieri e orgoglioso di “appartenere”, caro Mario, grazie a giovani giovani come te che all’attendismo e ignavia “pro domo sua” di giovani vecchi, sostituiscono un fare e fare bene e stavolta facendolo sapere. La situazione del Comune di Cirò Marina è gravissima, e condivido, caro “compagno” Turano, occorrono soluzioni di convergenza del meglio sul fare, facendo squadra. Di errori orrendi ne abbiamo commessi: rimettere la palla a centro per “rigiocare” la partita, significa, come fai “trapelare” tu, aprirsi al confronto sul fare, nonostante… il passato e le storture del presente. La casa sta bruciando e tutti, ma proprio tutti, anziché individuare piromani e responsabilità (che saranno evidenziati al momento opportuno) debbono portare e buttare acqua per spegnere un incendio, ch’ovunque divampa, facendo male ai cittadini e al futuro della città.