“Dall’inizio dell’anno le coste della Calabria sono teatro di un fenomeno che non accenna a diminuire: lo spiaggiamento di un considerevole numero di cetacei morti o in difficoltà.”
E’ l’allarme lanciato proprio alla vigilia di Ferragosto dalla Rete Regionale Spiaggiamento, con un comunicato a firma Elena Madeo, biologa marina crucolese, referente per la Calabria.
“Siamo a quota 31 – dice la Madeo – e nella prima metà del mese di agosto sono già stati undici gli individui oggetto di intervento: principalmente delfini vivi che raggiungono la costa stremati per cause ancora al vaglio da parte degli esperti.”
La rete di intervento regionale, istituita con DPGR 104/2013 dalla task-force veterinaria della Regione Calabria, nonostante l’entità del fenomeno, si sta infatti dimostrando puntuale ed efficace, anche grazie alla disponibilità 24 ore su 24 delle instancabili biologhe del Centro Studi Cetacei, al lavoro dei Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie Provinciali e delle Capitanerie di Porto e alla collaborazione con la rete nazionale e il CERT.
E dunque ecco le importantissime indicazioni che la dott.ssa Madeo suggerisce in questi casi: “I cittadini che dovessero imbattersi in un cetaceo in prossimità della costa, possono contribuire chiamando prontamente la Guardia Costiera al 1530, ma allo stesso modo allontanando i curiosi perché i cetacei sono mammiferi selvatici e possono essere i vettori di una serie di patologie pericolose per l’uomo.”
In sostanza, proprio per queste ragioni, bisogna tenersi distanti dall’esemplare, non tentare per nessun motivo l’approccio con il cetaceo ma monitorarne gli spostamenti fino all’arrivo delle Capitanerie di Porto e del personale tecnico specializzato.
“Potrebbe verificarsi anche il caso di un avvicinamento alla costa del cetaceo – conclude la Madeo – semplicemente per alimentarsi e in questa occasione l’intervento dell’uomo potrebbe causare stress sul cetaceo. Il personale specializzato insieme alla Capitaneria di Porto valuterà le condizioni dell’esemplare e la reale necessità d’intervento.”
Insomma, con queste semplici e corrette regole tutti possiamo contribuire alla corretta gestione del fenomeno.