L’Italia è invasa dai pomodori in scatola in arrivo dalla Cina a basso prezzo, ma nel mondo c’è anche chi si lamenta, a sua volta, dei pomodori in scatola italiani esportati a prezzi troppo bassi. Nel caso specifico a lamentarsi è l’Australia, che ha già imposto dazi e adesso minaccia pure di aumentarli. L’Europa avverte che questo mette a rischio l’accordo di libero scambio che si sta negoziando fra l’Ue e il governo di Canberra. Si profila anche un ricorso al Wto (l’organizzazione mondiale del commercio).
“Il Ministro Martina si attivi con tutti gli strumenti presso tutte le sedi affinche’ i dazi applicati dall’Australia nei confronti del pomodoro Italiano vengano rimossi”. Lo afferma Nicodemo Nazzareno Oliverio, capogruppo del Pd in commissione Agricoltura della Camera dei deputati. “La nostra filiera va tutelata. Siamo nel pieno della campagna e le nostre aziende, di concerto con le organizzazioni di categoria, si stanno applicando nel rispetto delle normative anche nella lotta al caporalato e per una etichettatura che segni una vera tracciabilita’ a vantaggio della qualita’ dei nostri prodotti e della tutela dei consumatori. Che questo possa essere penalizzato da una politica protezionista in un mercato importante e’ inaccettabile per l’Italia e la sua filiera dell’oro rosso. Siamo certi che il governo sapra’ far valere le ragioni della qualita’ del nostro comparto”.