I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cirò Marina sono intervenuti in seguito ad una richiesta avanzata dalla locale postazione notturna del 118. Intorno alle ore 02.30 infatti un giovane cirotano di trent’anni, celibe, ristoratore di professione, si presentava presso l’ambulatorio della guardia medica di Cirò Marina in quanto un suo congiunto necessitava di una visita medica. Il giovane quindi, in stato di palese agitazione, bussava violentemente alla porta dell’ambulatorio della guardia medica senza ricevere alcuna risposta in quanto in quel momento la stessa si trovava fuori sede per una visita medica domiciliare urgente. Di conseguenza lo stesso si dirigeva irruentemente presso il vicino locale assegnato all’equipaggio del 118 presente in sede. Giunto innanzi alla porta iniziava a bussare violentemente inveendo contro i sanitari in quanto impaziente di essere ricevuto. Non appena il medico del 118 apriva la porta della stanza lo stesso si scagliava nei suoi confronti sferrandogli un pugno in piena faccia affermando che aveva impiegato troppo tempo per aprire la porta. Per evitare ulteriori lesioni e per calmare il giovane il medico abbracciava il malintenzionato e con lo stesso nella concitazione del momento cadeva a terra. Quest’ultimo sempre più alterato continuava a scalciare e ad inveire nei confronti dei sanitari. A seguito dell’aggressione gli altri infermieri intervenivano per placare il giovane mentre il medico si apprestava a richiedere l’interventi dei Carabinieri che giungevano prontamente sul posto. A questo punto il medico, benché il giovane malintenzionato continuasse ad agitarsi ed inveire nei suoi confronti anche innanzi ai militari, prestava prontamente le cure necessarie al congiunto dello stesso che veniva in seguito trasportato per ulteriori accertamenti presso l’ospedale di Crotone. Lo stesso medico veniva in seguito visitato presso l’ospedale civile di Crotone ove gli veniva refertato un trauma al volto ed alla mandibola causato dall’aggressione subita.
Il tutto veniva prontamente riferito all’Autorità Giudiziaria di Crotone che disponeva l’arresto del giovane e la sottoposizione dello stesso agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.
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L’episodio – che è riduttivo definire deplorevole – dimostra a quale infimo livello sia arrivata la convivenza civile nel nostro paese e, soprattutto, in quale considerazione siano tenuti gli appartenenti alle classi professionali.
Quando le cose sono gratuite – come le cure sanitarie – siamo portati a trascurarne il valore.
Al medico interessato da questo atto incivile giunga la mia solidarietà e l’incoraggiamento a non abbattersi ed a continuare a prestare con impegno la propria attività professionale, nonostante le infelici condizioni sociali in cui viviamo.