Il capogruppo consiliare del Comitato #CariatiPulita, Assunta Scorpiniti, ha presentato due interrogazioni al Sindaco Filomena Greco e all’Amministrazione Comunale, relative alla situazione di emergenza ambientale che la cittadina ionica vive per la presenza, nel suo territorio, della discarica privata sita in contrada Pipino di Scala Coeli e, inoltre, per l’esistenza di un’area in località Garauto, individuata dalla Regione Calabria, a seguito di indagini effettuate, come “sito contaminato”.
Scorpiniti, in premessa, inserisce il problema nella costante penalizzazione di un territorio cui vengono “scippati” servizi e diritti; la discarica, che dovrebbe ospitare rifiuti speciali non pericolosi, è stata infatti realizzata nella Valle del fiume Nika, ovvero nel cuore agricolo ed economico di vari paesi contigui (Scala Coeli, Terravecchia, Crucoli, Umbriatico, oltre a Cariati), in un sito protetto in quanto zona coperta dal marchio DOP “Bruzio”, e dal relativo Consorzio di Tutela, oltre che luogo di coltivazioni biologiche e attività zootecniche.
Al Sindaco “di una comunità che vede ogni giorno attraversare le strade cittadine da mezzi pesanti carichi di rifiuti di natura ignota”, il consigliere chiede di mantenere alta l’attenzione su una questione che riguarda la salute pubblica, la tutela dell’ambiente e l’economia del luogo; basti pensare a come ne risultino penalizzati l’agricoltura e al turismo, e al rischio di inquinamento da percolato del terreno e delle acque, con un affluente del Nika che scorre a ridosso dell’impianto. La prima domanda è proprio sulla tipologia di rifiuti che vengono sversati nella discarica di contrada Pipino, e su come l’Amministrazione comunale intende muoversi “per superare il paradosso dell’autorizzazione all’apertura della discarica da parte della Regione Calabria in un territorio blindato dal Marchio Dop, in cui allevatori e agricoltori percepiscono contributi liquidati annualmente proprio dalla stessa Regione”.
La rappresentante di #CariatiPulita sollecita l’urgente riattivazione del Tavolo Sinergico con tutti i sindaci del territorio per una seria azione di riscatto, che possa mettere la parola fine allo scempio perpetrato nella Valle del Nicà, anche in vista di un paventato ampliamento dell’impianto. Proprio su questo, ricorda l’audizione avuta nel giugno scorso dal sindaco Greco, allora in veste di Direttore del “Consorzio di Tutela e Valorizzazione dell’Olio Extravergine di Oliva DOP Bruzio”, presso la quarta Commissione regionale per l’Assetto e l’Utilizzazione del Territorio e la Protezione dell’Ambiente, in cui ha fatto presente “i gravi danni ambientali ed economici connessi a un probabile ampliamento della discarica”.
Chiama, quindi, in causa anche l’Assessore comunale all’ambiente affinché, insieme all’Amministrazione tutta, possa impedire la lenta morte di un’area da sempre rigogliosa e dell’economia di eccellenza nel territorio ricadente tra Basso Ionio cosentino e Alto Crotonese.
In merito al sito inquinato di Località Garauto, il capogruppo di Cariati Pulita considera, in premessa, lo “Studio epidemiologico dei siti contaminati della Calabria” del maggio scorso, che annovera Cariati tra i 18 siti calabresi ad alto rischio per l’ambiente e la salute umana. Anche il Report Arpacal Cosenza del 2014 ne aveva rilevato la pericolosità e prevista la bonifica per un impegno di 1 milione 663 mila euro nell’ambito del Piano Regionale.
Ciò detto, Scorpiniti interroga il primo cittadino e l’amministrazione tutta per sapere se i fondi sono già disponibili, invitando a sollecitare la Regione Calabria, affinché al più presto sia avviato l’intervento di bonifica.
Infine, chiede come l’Amministrazione intenda investire sulla sicurezza ambientale, tenendo conto della necessità di bonificare i torrenti, i canali di scolo delle acque, i terreni inquinati da discariche abusive, di eliminare la presenza di amianto nelle costruzioni e sui manufatti, di ripulire tutte le aree comunali che versano nell’abbandono e nel degrado.
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