Il Comitato Cittadini Aeroporto Crotone in rappresentanza di tutti i portatori di legittimo interesse, reali detentori del diritto alla mobilità garantito costituzionalmente ai cittadini italiani, con la presente manifestano la crescente preoccupazione circa il vero futuro sviluppo operativo dell’aeroporto di Crotone, circa la preservazione in sicurezza delle attrezzature e dotazioni presenti nella stessa infrastruttura aeroportuale, circa la sorte lavorativa dei 28 dipendenti dell’azienda soc. di gestione Aeroporto Sant’Anna spa dichiarata fallita ed ad oggi licenziati collettivamente dalla curatela fallimentare.
Dal 1 novembre 2016 la struttura aeroportuale Sant’Anna di Crotone è chiusa, nelle more dell’aggiudicazione della gestione ad un nuovo soggetto tra quelli che stanno partecipando al bando pubblico emanato ufficialmente da ENAC spa in data 02/09/2016 ed ancora oggi 01/12/2016 in fase di esame in commissione per assegnazione provvisoria della gestione della struttura aeroportuale a causa di ragioni che risultano incomprensibili ai cittadini crotonesi.
Si evidenzia che l’area demografica servita dalla struttura di Crotone garantisce il diritto alla mobilità è vasta e comprende oltre 400.000 cittadini residenti nella area di influenza dello scalo ( l’area ionica della Calabria centro settentrionale rappresenta da sola circa il 25% della popolazione della regione ) , pertanto il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone ,dopo aver coinvolto l’opinione pubblica con la manifestazione popolare del 12/11/2016, dopo aver portato alla ribalta nazionale attraverso il servizio della televisione pubblica la vertenza aeroportuale ,ora si appella al Presidente di ENAC spa in qualità di Rappresentante e Gestore di questa infrastruttura di volo PUBBLICA .
Le difficoltà finanziarie ed il successivo fallimento della società di gestione Aeroporto Sant’Anna spa sono state causate da pessime gestioni dei manager che hanno espletato, nei diversi esercizi, la propria funzione amministrativa, tanto che oggi le loro responsabilità vengono indagate dalla magistratura. Viceversa l’operatività dello scalo, i flussi e le statistiche di trasporto passeggeri hanno registrato uno straordinario incremento, anche grazie all’attività del vettore Ryanair (fonte ENAC: i dati 2015 dei flussi hanno fatto registrato dato di incremento del +445%. record in Italia per circa 300.000 passeggeri).
LE RESPONSABILITA’ SONO FUORI DALLA SFERA DEI CITTADINI CROTONESI PERTANTO IL DIRITTO ALLA MOBILITA’ AEREA DEI CITTADINI CROTONESI NON È NEGOZIABILE!
Il Comitato denuncia la insidiosa (non vorremmo dire dolosa ) lentezza romana dell’iter burocratico legato alla positiva assegnazione della concessione in gestione dell’aeroporto di Crotone e della ripresa dei voli. ENAC spa nella fattispecie, ha dapprima esitato lungamente rispetto ai tempi nella emissione del Bando Europeo per la concessione trentennale in gestione della suddetta infrastruttura PUBBLICA, infatti si riporta che dalla promessa iniziale datata primavera 2016 è trascorso invano un tempo di sei mesi fino al settembre 2016,poi ha emesso il bando proprio in coincidenza dei tempi con la scadenza della gestione provvisoria che la curatela fallimentare aveva concesso sino al 31/10/2016 solo grazie alle risorse impegnate dalle casse delle amministrazioni pubbliche locali.
Il Comitato Cittadini Aeroporto Crotone
Chiede di essere messo a conoscenza, in forma scritta del cronoprogramma delle attività di espletamento, oggi in corso, del bando pubblico emanato da ENAC spa in data 02/09/2016 per l’affidamento in concessione della gestione dell’aeroporto di Crotone data la comprovata inaffidabilità temporale dei termini già oggettivamente sperimentata .
Chiede che ENAC spa diffonda pubblicamente le ragioni per le quali il lotto più appetibile di quelli messi a gara di evidenza pubblica in Calabria (per l’affidamento in gestione dell’aeroporto Sant’. Anna di Crotone, hanno manifestato offerta 3 su 4 dei concorrenti totali!) ad oggi Crotone, aeroporto di interesse nazionale, è l’unico ad aver chiuso i battenti perché si attende lo svolgimento della gara pubblica. I ricorsi amministrativi in essere, pur legittimi , non possono e non devono impedire a Codesto Ente di espletare e completare al più presto l’aggiudicazione provvisoria del bando di gara.
La storia italiana è costellata di ricorsi al tribunale amministrativo nelle gare pubbliche ma la Legge consente sempre una aggiudicazione provvisoria perché pur garantendo il legittimo diritto di ricorrere non può negare il diritto di fruizione di un bene pubblico.
Si ribadisce che nel suddetto procedimento amministrativo il rispetto della variabile tempo è una componente essenziale e di vitale importanza sia ai fini della tutela della integrità della suddetta infrastruttura aeroportuale e sia del diritto alla mobilità dei cittadini crotonesi oggi compresso e leso dalla chiusura al volo dello scalo crotonese.
Ricordiamo, inoltre, che tale infrastruttura aeroportuale influenza ed ha ricadute sull’intero sistema economico territoriale, pertanto rappresenta un asset di mobilità irrinunciabile per la vocazione, e lo sviluppo economico del territorio crotonese.
Il Comitato chiede che, nell’attesa di procedere con la massima celerità agli adempimenti riferiti alla Gara per la gestione, si attivino contemporaneamente i soggetti che attualmente detengono il possesso del nostro aeroporto e provvedano con responsabile urgenza a:
– mantenere accesi i riflettori di luce, letteralmente, sull’aeroporto perché deve essere attivo il segnale di bene ancora vivo e funzionante;
– utilizzare questo fermo temporaneo per effettuare tutte le necessarie opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e per mantenere in efficienza la “macchina” aeroporto da affidare al nuovo gestore nella piena efficienza, così come farebbe ogni proprietario diligente che deve affidare ad altri l’uso del suo bene;
– custodire e preservare con la massima diligenza il bene!
– Programmare la necessaria attività di formazione e aggiornamento del personale in forza allo scalo per elevarne il livello delle professionalità in modo da renderle disponibili ed adatte al rilancio della struttura, auspicabilmente ricorrendo alle fonti di finanziamento pubbliche oggi disponibili.