Anche quest’anno, siamo riusciti ad “invadere” la città grazie ai concerti, alle mostre e tanto altro. L’obiettivo era quello di creare un’interazione importante fra il pubblico e l’opera d’arte che fosse in grado di aumentare la curiosità nei visitatori, ecco perchè abbiamo scelto il leitmotiv “lasciamoci sorprendere!”.
Abbiamo ancora nelle orecchie la psichedelia dei Telephatic Dreambox, cosi come la musica del concerto lirico che abbiamo “regalato” ai pazienti ed ai lavoratori dell’Ospedale S.Giovanni di Dio di Crotone.
E poi l’ingegno e il gusto dei visitatori di “Last Shot”, la mostra fotografia a cura di Gregorio Patanè ed Elenia Megna, da completare con una propria composizione, il micro teatro sotto il tavolo per uno spettatore alla volta alle CentoCittà, la sperimentazione attiva a cura di Numero Cromatico.
Non dimentichiamo neppure i concerti, i dj set e i momenti di intrattenimento puro a cura di Radio Barrio, le mostre collettive, l’Ammutinamento del Bounty, in versione XmasInvasion, la collaborazione con “Da Tricoli d’Inverno” e il concerto di Marco Corrao, insomma è stato un mese lungo e pieno di stimoli.
Per questo ringraziamo tutte le strutture che hanno organizzato la rassegna insieme a noi: il Circolo Arci Le CentoCittà, Arci Solidarietà, Radio Barrio, l’Associazione il Sole dell’Avvenire, The Bounty Pub, Tricoli d’Invernoe tutti i volontari che hanno reso possibile la realizzazione della rassegna.
Un ringraziamento particolare va all’ASP di Crotone per aver accettato “l’invasione” del 7 gennaio all’interno del nosocomio cittadino e naturalmente ringraziamo tutti gli artisti vicini e lontani che hanno partecipato e sostenuto XmasInvasion.
Siamo contenti e soddisfatti, perché, quello in cui crediamo, sono le idee. L’arte è espressione estetica dell’interiorità umana, ma è anche e soprattutto opinione di ambito morale, sociale e culturale.
Ecco perché scegliamo sempre la cultura, l’arte per “invadere” la città. Rifiutiamo la logica di un assistenzialismo culturale che produce sempre e solo piazze vuote, oppure intrattenimento scambiato per cultura , che è la cosa più triste in assoluto per una città che ha delle origini cosi importanti.
Noi crediamo nella bellezza, nei pensieri, nelle idee. Non ci piace il manierismo, tanto meno le pose di chi antepone la propria personalità all’importanza della cultura, perché noi pensiamo che con la cultura si possa si “mangiare”, ma non nel modo in cui molti intendono.
Quello che ci resta, senza nessuna auto celebrazione, è il senso di aver regalato un pensiero nuovo, un’emozione a chi è venuto a vedere una mostra, un concerto, una performance, perché siamo convinti che soltanto cosi si possa crescere. La complessità comporta la curiosità e solo attraverso la curiosità verso l’altro, verso ciò che non si conosce si riesce a vedere oltre; nel tentativo di sprovincializzare una piccola cittadina di provincia ancora troppo attaccata a dinamiche che la tengono ancorata a certezze che non portano da nessuna parte.
L’auspicio dunque è quello di ripartire dalla curiosità, dalla voglia di “lasciarsi sorprendere”.
Agire per amore della bellezza e per l’importanza della funzione che la cultura esercita sulla società.
Questi sono e saranno sempre gli unici due motivi da cui partire quando ci si approccia al mondo della cultura e dell’organizzazione; riconoscendo le professionalità, prima di tutto di chi sta sul palco e di chi sta dietro, nella speranza, poi, di incuriosire chi sta sotto.
Cogliere l’importanza della “questione culturale” in città è naturalmente una delle opportunità di crescita , non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale.
Una città stimolata intellettualmente è una città che cresce e una città che cresce pian piano si sprovincializza.
In conclusione l’impresa culturale fatta in modo serio, è sinonimo di crescita economica, ma cosa ancor più importante, porta alla crescita sociale, all’evoluzione. Il processo evolutivo di una società è la condizione necessaria per stare sempre meglio.
Ecco che dunque è importante applicare trasparenza nell’utilizzo dei fondi e degli spazi della cultura in città. Vedere sempre le stesse cose, le stesse commesse o peggio, manifestazioni definite culturali (quali talent improvvisati, cover band, comici da sagra) sono e resteranno una zavorra enorme per questa città.
La cultura è una cosa seria, spogliandola della sua funzione, ci priviamo di un pezzo fondamentale per la crescita di Crotone e dei crotonesi.