Molinaro: la politica regionale manca di operatività pragmatica. Eppure le risorse ci sono
<<Che fine ha fatto l’UOA“Difesa del suolo, rischio e sistemazione idrogeologica” che fa capo alla Presidenza della Giunta Regionale, istituita all’inizio di questa legislatura?”>> Questo chiede Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria. <<Era – continua – una ottima strategia organizzativa poiché aveva l’imprimatur della Presidenza e permetteva una visione d’insieme, coordinata e concreta. Quella che manca oggi!>>
Le continue emergenze sono sicuramente sfide difficili, ma si continua a non intervenire sugli obiettivi strategici per mettere in sicurezza il territorio. I casi? Innumerevoli! Solo per rimanere agli ultimi due anni: Oriolo, Corigliano – Rossano, Caulonia, Locride, Area Grecanica, Marchesato Crotonese, Lamezia, Catanzaro etc.. “Questa è la cruda e nuda realtà”- dichiara Pietro Molinaro – “la Calabria frana nell’ordinarietà e la responsabilità è della politica che è sicuramente distratta e poco pragmatica.Un territorio a rischio– continua – che determina forti penalizzazione per i cittadini e gli agricoltori che vivono nelle aree interne e rurali, che sta causando una perditaeconomica all’agricoltura ed un isolamento di molti territori. Una storia che purtroppo si ripete, un film visto e rivisto che dopo la spettacolarizzazione mediatica nell’emergenza lascia il tempo all’oblio. Qualcuno può dire se è stato fatto qualcosa? Abbiamo inseguito l’emergenza spendendo sicuramente di più! La Protezione Civile, encomiabile per il pronto intervento, rappresenta però il pronto soccorso, poi ci vuole l’equipe per curare il territorio.”Questa capacità continua a non esserci. Non ci sono strategie misurabili in linea con le realizzazioni del progetto “ItaliaSicura” e se qualche intervento viene fatto è parziale e non completo. “Purtroppo siamo sempre alla conta dei danni, senza sostegno per chi li ha subiti e una progettualità di sistema che possa incoraggiare gli Eroi (cittadini, agricoltori e amministratori locali) che non si arrendono.”Non si susseguono insomma interventi puntuali di messa in sicurezza puntando alla riqualificazione e alla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e del territorio.“Nonostante il susseguirsi di calamità, nella nostra Regione –denuncia il Presidente di Coldiretti – si continua a trascurare la difesa idrogeologica; al massimo se ne parla, lambiccandosi in stucchevoli querelle sul futuro dei cambiamenti climatici, le cui conseguenze, nel frattempo, si abbattono sulla popolazione e in buona parte sui territori rurali visto che il 91% della Calabria sono montagne e colline.”Un esempio emblematico sono le fiumaree i torrenti che continuano a non essere regimate e pulite; sono un tutt’uno con il paesaggio calabrese, ma da anni non si effettua nessun intervento e tra l’altro non si consente ai privati,compresi gli agricoltori di intervenire, anche perché esiste un regime autorizzatorio a dir poco cervellotico. “Si crea – rimarca Molinaro – solo una trafila di competenze che servono a fornire l’alibi per nascondere responsabilità politiche. Consideriamo necessario che il Presidente Oliverio e la sua Giunta operi una inversione di marcia e cambi velocità d’azione e strategia di intervento anche perché sembrerebbe che le risorse ci sono- Fondi Comunitari, Patto per la Calabria,APQ dissesto idrogeologico, Piani Attuativi di Forestazione etc. Ecco perché – conclude – non vogliamo rassegnarci e rinunciare ad una Calabria sicura su cui vivere e sviluppare agricoltura e agroalimentare.“