On.le Presidente, riscontriamo la Sua richiesta verbale tendente a conoscere quali siano gli aspetti e le osservazioni, avanzati dagli operatori teatrali calabresi, che non hanno trovato accoglimento nel testo deliberato dalla Giunta Regionale.
Dal confronto tra i due testi, non v’è chi non veda (contrariamente a quanto affermato nel comunicato stampa del Dipartimento Turismo e Cultura dello scorso 20 gennaio) delle sostanziali differenze.
Sinteticamente e in maniera non esaustiva, vogliamo riferirci in particolare a:
– gli “Ambiti” disciplinati dall’art. 3, nel quale sono individuati i settori teatrali di intervento, rimasti esattamente quelli della bozza regionale del 16 settembre . Pensiamo che questi vadano ridefiniti in particolare per ciò che concerne la “distribuzione”, poi disciplinata dall’art. 6. Essa va inserita, a nostro avviso, nel più ampio ambito della “programmazione”, ricomprendente certamente i circuiti ma anche lo sviluppo di una “rete di teatri” attraverso il riconoscimento di teatri pubblici e privati operanti nell’attività di esercizio teatrale (in linea, peraltro, con la normativa nazionale e con quella della quasi totalità delle altre regioni); nella programmazione rientrerebbero anche i festival e le rassegne (alle quali ultime si fa riferimento all’art. 3, comma 2, lett. c) e delle quali non si intravede, nel prosieguo dell’articolato, alcuna disciplina);
– le “Compagnie di produzione”, di cui all’art. 4, la cui stesura sembra accogliere formalmente alcune nostre proposte ma, attraverso varie modifiche, ne tradisce lo spirito. A nostro modo di vedere, infatti, vanno meglio definite la tutela delle strutture storiche e la politica dei nuovi ingressi, in funzione di una corretta regolamentazione del sistema;
– l’eliminazione, fra i requisiti dei beneficiari, della sede in Calabria, sostituita con “operanti nel territorio calabrese”. Essa, ammesso che sia imposta da normative superiori, andrebbe meglio disciplinata, inserendo l’obbligo della sede operativa o un numero minimo di anni di attività in Calabria nel settore di riferimento o, ancora, lo svolgimento delle attività in via prevalente nel territorio calabrese.
Accanto a queste, molte altre osservazioni sono state disattese (sistema delle residenze, progetti speciali, albo regionale, etc.) ma esse, insieme con quelle sopra riportate, non possono che trovare migliore esplicazione in un incontro che speriamo vorrà concederci.
In tale occasione avremo modo di dimostrare che le nostre proposte non rincorrono formalismi giuridici, in un puntiglioso attaccamento alle norme, ma sono finalizzate alla creazione e sviluppo di un vero “sistema teatrale regionale”. E le differenze che abbiamo riscontrato sono da noi considerate fondamentali per la realizzazione delle finalità perseguite dalla legge ed esplicitate nel suo stesso titolo.
Appare però opportuno, e utile a entrambe le parti, ripercorrere le ultime tappe dell’iter di questa proposta di legge:
1. 14 settembre 2016 – Incontro presso la Sala Oro della Cittadella Regionale, nel corso del quale ci viene consegnata una bozza della proposta di legge e ci viene richiesto di avanzare eventuali osservazioni e/o proposte modificative entro brevi termini, attesa la volontà del Governo Regionale di voler pervenire con sollecitudine all’approvazione in Consiglio Regionale di un testo condiviso;
2. 3 ottobre 2016 – Esaminata la bozza regionale, formuliamo, nei termini concordati, una proposta modificativa;
3. 16 dicembre 2016 – La Giunta Regionale approva, con deliberazione n. 538, la proposta di legge recante la “Disciplina del sistema teatrale regionale calabrese”;
4. 11 gennaio 2017 – Veniamo a conoscenza del testo della proposta di legge solo in quanto pubblicata sul sito del Consiglio Regionale per effetto del deposito, effettuato dalla Giunta Regionale il precedente 4 gennaio, perché iniziasse l’iter di approvazione.
In tutto questo tempo, malgrado le nostre continue richieste, non siamo mai stati ascoltati in merito alle nostre proposte modificative, che pure ci erano state sollecitate, né, quantomeno, informati sullo stato dell’iter legislativo.
Converrà, Sig. Presidente, che tutto ciò non rispecchia quanto affermato nell’unico incontro del 14 settembre, nel quale si ravvisava, con nostra grande soddisfazione (poi andata svanita), la necessità prioritaria di pervenire a una disciplina sul Teatro condivisa con gli operatori del settore.
Ora, nonostante la proposta di legge sia già incardinata nel procedimento consiliare, ancora una volta manifestiamo la nostra piena disponibilità a pervenire, come da Lei auspicato, alla condivisione della nuova legge sul Teatro.
Confidiamo che Ella voglia definire un percorso che possa condurre a tale risultato nel rispetto dei tempi ormai stretti che l’avvio dell’iter legislativo in Consiglio Regionale impone.
Coltiviamo la speranza che l’obiettivo di condivisione possa essere ancora raggiunto e che Ella, se lo vorrà, saprà trovare le migliori modalità per un confronto aperto, responsabile e trasparente.
Abbiamo competenze, esperienze e passione che saremmo felici, in un quadro di perseguimento di interessi collettivi, di mettere a disposizione dello sviluppo culturale della nostra Regione
In attesa di incontrarLa.
IL COORDINAMENTO DEL TEATRO CALABRESE
Teatri UNICAL
Scena Verticale
Teatro del Grillo
Centro R.A.T. Teatro dell’Acquario
Teatro Rossosimona
Libero Teatro
Zahir
DiciassetteBi
Chimera
LaLineaSottile
Teatro della Maruca
Maschera e Volto
Scenari visibili
Hermit Crab
TeatroP
Mana Chuma Teatro
Piccolo Teatro Umano
Proskenion
Nastro di Mobius
Dracma
Centro Teatrale Meridionale
Teatri Calabresi Associati
Teatro delle Rane
Scena Nuda
Teatro del Carro
Officina Teatrale
Spazio Teatro
ConImieiOcchi
Confine Incerto