“Amici di Facebook vi volevo comunicare che stamattina, nella buca lettere, ho trovato il codice fiscale rinnovato di mio suocero morto 13 anni fa… Volevo capire se magari l’Agenzia delle Entrate sa che nell’aldilà gli serve ancora, e volevo approfittare dell’occasione per dire a mio suocero che ce l’ho io.”
Il post, per nulla uno scherzo, pubblicato sul social network mercoledì scorso, 1 febbraio, è di una signora di Torretta che nella stessa mattinata si era vista recapitata una lettera contenete, appunto, la tessera sanitaria del congiunto, scomparso, purtroppo, da almeno 15 anni!
Comprensibile lo stupore della donna che, dapprima non voleva credere ai propri occhi, ma poi si è dovuta arrendere all’evidenza di un ritardo colossale, oltre che una delle solite incongruenze della burocrazia italiana, capace di non accorgersi anche della scomparsa di un cittadino dopo oltre un decennio.
Complimenti all’Agenzia delle Entrate per la “solerzia”…, la stessa che usa con i cittadini per riscuotere tasse e sanzioni!