I partecipanti hanno deciso di sostenere la candidatura a segretario nazionale di Andrea Orlando, attuale ministro della Giustizia.
La scelta è stata ampiamente argomentata dall’intervento di Giuseppe Napoli, che ha introdotto l’incontro.
In particolare Napoli ha motivato la scelta richiamando l’azione di governo degli ultimi tre anni. Le riforme approvate, purtroppo, non hanno conseguito i risultati auspicati: mercato del lavoro (Jobs Act), scuola, pubblico impiego, province, rilancio del Mezzogiorno, risultando invece motivo di forti contrasti con il mondo sindacale e con i corpi intermedi, senza peraltro incontrare il favore dei ceti medi, dei giovani e dai settori sociali meno abbienti.
Napoli, ha richiamato che la ripresa economica e la crescita occupazionale sono risultate al di sotto delle previsioni nonostante le scelte anti-deflazionististe della Bce, il miglioramento del cambio dollaro-euro e il favorevole prezzo del petrolio.
Il PD, ha aggiunto Napoli, ha perso in maniera rilevante le elezioni amministrative e ha subito una dura sconfitta al referendum costituzionale. La mancanza di una politica di coesione sociale e di chiare alleanze politiche, insieme ad una gestione verticistica ai diversi livelli del partito, hanno prodotto il disorientamento di parte rilevante dell’elettorato. Il confronto interno, per responsabilità di chi aveva l’onere della sintesi politica, ha prodotto divisioni e dato luogo alla scissione di una parte importante del gruppo dirigente.
Il PD in Calabria esce sconfitto elettoralmente nelle Città grandi e medie ed a Crotone il partito, dopo aver perduto la propria rappresentanza a livello regionale e la guida della Provincia e dei Comuni più importanti – a partire dal capoluogo – stenta a dotarsi di politiche e strutture organizzative adeguate a dare risposte ai gravi e non risolti e problemi di carenza infrastrutturali, di sviluppo economico e occupazionali.
Napoli ha indicato nel congresso l’occasione per una riflessione approfondita finalizzata al rilancio del partito e ha chiesto a tutti, come mozione Orlando, di sostenere – accanto ai sindacati e al mondo dell’associazionismo democratico – la battaglia referendaria del prossimo 28 maggio.
Infine, Napoli ha concluso evidenziando che, purtroppo, proseguono le vecchie pratiche di acquisizione di pacchetti di tessere, funzionali a protrarre logore abitudini finalizzate al controllo delle scelte congressuali ed ha auspicato un’iniziativa del segretario provinciale e degli organi di garanzia sovraordinati.
Ubaldo Schifino, che presiedeva l’assemblea, ha riferito di aver chiesto chiarimenti alla segreteria provinciale sul fatto denunciato. Lo stesso Schifino ha comunicato che la vicenda è stata, dal segretario della Federazione Gino Murgi, posta all’attenzione degli Organi di garanzia regionali e nazionali competenti.
Gaetano Grillo ha espresso una critica, ampia e argomentata, sulla gestione “cesarista” del partito da parte di Renzi, che non ha saputo dare risposte ai problemi del paese e soprattutto ai giovani e alla marginalizzazione del Mezzogiorno.
Giancarlo Sitra, intervenendo nel dibattito ha evidenziato dopo aver fallito il tentativo referendario di diventare l’uomo solo al comando, Renzi ci ritenta con le primarie del PD, convinto di essere rieletto Segretario PD, di vincere dopo le elezioni politiche e ritornare a fare il Presidente del Consiglio. Perciò liquida quanti la pensano diversamente da Lui nel Pd provocando la scissione, sterza a destra e si isola dalla sinistra e dal campo progressista, relegando così il Partito Democratico in solitudine e servendo su un piatto d’argento la vittoria alle prossime elezioni al Movimento 5 Stelle e l’assoluta ingovernabilità del Paese.
Per Sitra occorre fermare questo sciagurato disegno suicida. Per queste ragioni, ha dichiarato di impegnarsi a sostegno della mozione Orlando, il solo capace di unire il Centro Sinistra e di vincere le elezioni verso una Italia più equa e solidale.
E’ intervenuto anche Antonio Carella che, dopo aver chiesto rigore e trasparenza sul tesseramento al partito, si è soffermato sull’inadeguatezza di Renzi nell’affrontare e risolvere i problemi del paese e sulla urgenza di un immediato e straordinario impegno delle forze di centrosinistra per la riconquista del governo della Provincia e di Crotone.
Alcuni giornalisti presenti, Pino Livadoti e Antonio Morello, hanno rivolto domande, su temi nazionali e locali, al rappresentante nazionale Eugenio Marino della mozione di Orlando.
Eugenio Marino, responsabile nazionale degli italiani all’estero, nelle sue conclusioni, si è soffermato sulla necessità dell’unità del partito essendo il PD l’unica forza politica nazionale strutturata sul territorio e riconosciuta essenziale per la tenuta del Paese, per battere l’azione populista e disaggregante di movimenti e partiti nazionalisti e sovranisti in crescita anche in Italia.
Marino ha poi evidenziato che l’errore di Renzi è stato quello di credere che una direzione personale del partito a “vocazione maggioritaria” fosse sufficiente a garantire la governabilità del Paese ed ha concluso affermando che la mozione di Orlando, per analisi e proposte, è quella più idonea ad aggregare il partito e il vasto mondo, politico e civico, che si richiama ai valori di libertà e di giustizia sociale del centrosinistra.
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