“La Rai svolge una funzione di servizio pubblico e, come tale, ha il sacrosanto dovere di rispettare e rappresentare le diverse istanze presenti su un territorio, garantendo imparzialità e completezza d’informazione e tutelando le varie componenti della società”.
E’ quanto affermano, in una nota congiunta, Il sindaco di Rovito Felice D’Alessandro e la Coordinatrice del Circolo del Pd Rosita Dinapoli, secondo cui il reportage dedicato alla discarica di Celico e trasmesso nei giorni scorsi all’interno di tre edizioni del Tg3Calabria non ha assolutamente rispettato i canoni basilari a cui deve ispirarsi un servizio pubblico per il quale ogni cittadino paga annualmente un canone salatissimo.
“Non si può parlare di un territorio –proseguono i due estensori della nota- avendo come interlocutore, un unico soggetto, il Comitato Ambientale Presilano, come se quest’ultimo fosse il solo ad essersi interessato a questa problematica. Così come non si può mostrare, tra le immagini presentate nel video del servizio, il logo di un singolo gruppo consiliare che, peraltro, svolge ruoli di minoranza all’interno del Comune di Rovito, senza fare analoga cosa con gli altri gruppi di minoranza e di maggioranza democraticamente eletti all’interno della stessa amministrazione comunale. Se ciò avviene il servizio pubblico va a farsi benedire e il reportage rischia di diventare solo un’operazione di mero marketing politico. Quando si affronta una problematica così delicata, che riguarda la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini, bisognerebbe avvertire il dovere deontologico e professionale di ascoltare tutti gli attori che, della stessa, si sono occupati nel tempo, a partire da Arpacal, passando per l’Università, per giungere all’Azienda Sanitaria Provinciale e, infine, a tutti i sindaci dei Comuni interessati e ai rappresentanti del Parco Nazionale della Sila, che dovrebbero essere i primi interlocutori a cui chiedere cosa si è fatto, cosa si sta facendo e cosa si intenderà fare per la bonifica e la chiusura definitiva del sito in questione”.
“Se tutto questo viene a mancare -aggiungono il Sindaco e la Coordinatrice del Circolo del Pd di Rovito- c’è il rischio concreto di fare disinformazione o cattiva informazione, creando eccessivo allarmismo tra le popolazioni e sfregiando l’immagine di una realtà in cui migliaia di cittadini continuano a vivere, hanno costruito la propria casa investendo i frutti dei sacrifici di una vita intera ed in cui operano decine di aziende enogastronomiche e agroalimentari. Affermiamo ciò non per dire che della discarica di Celico non se ne debba parlare. Anzi! Chiediamo che se ne parli di più e con dovizia di particolari, ascoltando tutte le parti coinvolte e fornendo tutte le informazioni che i cittadini richiedono a tutti i livelli”.
“Diciamo questo –concludono D’Alessandro e Dinapoli- anche perché da anni siamo in trincea, vittime e protagonisti di una vicenda senza fine, insieme e non a rimorchio di altri, nella battaglia per la bonifica e la chiusura definitiva di un sito che danneggia notevolmente l’immagine del nostro territorio e impedisce alla nostra comunità qualsiasi azione di crescita e di sviluppo”.