Non è solo una verifica di medio termine, ma molto di più. L’Assemblea di Coldiretti, si è espressa sull’operato della Giunta Oliverio e lancia un forte ammonimento:“Il presente, ma soprattutto il futuro, di questa Regione ci preoccupa”e allora – riferisce Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria –“eserciteremo il nostro ruolo di forza sociale, portatrice di interessi che ci porta inevitabilmente ad una chiara assunzione di responsabilità. Con l’hashtag#ColdirettiaOliveriolaregionecosìnonva facciamo partire contestualmente un programma di mobilitazione sull’intero territorio regionale coinvolgendo cittadini, istituzioni locali e altri soggetti portatori d’interesse. Il naturale epilogo della mobilitazione sarà una grande iniziativa di protestain piazza. Non possiamopiù, e con noi in generale tutti i calabresi, tollerare ritardi e omissioni sistematici che creano una infinità di problemi alle imprese agricole, agli altri settori produttivi, ai giovani, a uomini e donne calabresi.” Assenza totale di confronto, immobilismo gestionale, promesse non mantenute, pessimo utilizzo dei fondi comunitari, ritardi nei pagamenti da parte di ARCEA, assenza di attività legislativa (in particolare nel settore agricolo), sprechi negli Enti strumentali che bruciano risorse dell’agricoltura, aggressione continua ai Consorzi di Bonifica e il ricatto, nemmeno velato, nel tentativo di piegarli ai desiderata della politica sono alcuni dei temi che caratterizzano in negativo questa Giunta regionale. A questo si aggiunga che gli slogan del presidente Oliverio sulla semplificazione amministrativa mediante la sussidiarietà non hanno ancora trovato la benché minima azione concreta tanto da rendere lecito il sospetto che non si voglia realizzare. E poi, la questione etica, che ormai offre della Calabria una immagine di ingovernabilità e ci allontana dall’Italia e dall’Europa con migliaia di giovani che vanno via non solo perché non c’è lavoro (è la Regione con il più alto tasso di disoccupazione di tutta Europa secondo gli ultimissimi dati Eurostat), ma soprattutto perché non possono esaudire i loro legittimi desideri e aspirazioni nella propria terra. Il dato della disoccupazione giovanile al 59% da solo frantuma riti, tempi, presunzione, supponenza ed individualismo messi in campo dal presidente Oliverio. Questo dato è il vero metro che da la misura della realtà e delle responsabilità della guida dell’Ente regionale e impone un cambiamento veloce. “E’ una mobilitazione – continua Molinaro – che l’opinione pubblica condivide, a favore di un progetto che configura una Calabria diversa; lo faremo con la nostra grande forza che utilizzeremo nel più costruttivo dei modi perché non possiamo assistere passivamente al trascorrere di giorni preziosi, ma dobbiamo subito tracciare la strada della concretezza e dell’operatività con obiettivi strategici chiari, per la crescita della Calabria, dando priorità ai giovani ed alle imprese. Arriviamo a questa mobilitazione dopo continue sollecitazioni e proposte, le prove sono schiaccianti, dopo aver percorso tutte le vie possibili e riscontrato il perdurare delle stesse criticità, che non sappiamo se siano frutto di ignavia o inefficienza.”Conclude– “l’Ente regionale oggi rappresenta la criticità più grande che amplia il divario fra la nostra Terra e il resto d’Europa e per questo diciamo ad Oliverio che #laregionecosìnonvae non c’è più tempo per aspettare ancora, dopo 895 gg di governo già trascorsi.