“Presa atto ed autorizzazione all’acquisto delle porzioni di immobili del Castello Carafa al patrimonio dell’ente”, è questo il principale punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale convocato dal Sindaco Mario Caruso per stasera mercoledì 3 maggio alle ore 17.30. Transazione in corso di giudizio del Castello Carafa con eredi Francesco Giglio e Michele Colucci approvata con atto deliberativo n.39 del 21 aprile 2017. L’Assise Civica si confronterà anche sull’approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2016 e sul piano di razionalizzazione delle società partecipate locali. Il castello dalla sua posizione elevata a 360 metri gode di un panorama suggestivo che spazia sui tetti delle case paesane fino al mare attraverso i suoi maestosi merli e le maschere apotropaiche. Posto nella parte alta del vecchio borgo si presenta con una vasta pianta a forma trapezoidale con due torri angolari circolari scarpate e un bastione pentagonale merlato. Alla corte interna, con all’interno magazzini e stalle che sovrastano i sotterranei, si accede mediante un androne con una volta a botte. Il lastricato della corte presenta, una stella a nove punte esternamente, mentre all’interno una stella a otto punte, rappresentante una meridiana con attorno tutti i segni dell’oroscopo. La sua muratura è costituita da pietrame sbozzato allettato da abbondante malta. L’epoca in cui viene collocato il castello fa capo ai secoli XIV-XVI. “Ricordato in epoca angioina, a cui possono risalire le torri tonde scarpate, fu rinforzato dai Carafa in epoca aragonese con la costruzione del baluardo pentagonale”. Nel tempo si susseguirono diversi interventi di restauro: “nel 1712 fu aggiunto un corpo a due livelli tra il bastione e il corpo ad est. Nel 1842 fu consolidato il lato ovest. Nel 1923 furono rifatti gli interni”. “L’edificio trasformato in palazzo fu abitato fino alla metà degli anni ‘50” ed ospitò personaggi illustri quali Casoppero, Re Carlo III di Borbone, Vescovi. Si narra che l’interno del castello, suddiviso in ben 365 stanze, custodisca un tesoro mai rinvenuto. Sotto l’atrio invece esiste una vasca sotterranea chiamata la stanza pazza, dove la temperatura rimane sempre costante a circa 10 gradi, dove si accede attraverso una stretta scala a chioccia in pietra. Con il castello che farà parte al patrimonio dell’ente, una volta restaurata Cirò con il suo antico borgo potrà diventare sicuramente uno dei paesi più belli da visitare.