Scrivi “arte sacra orafa” e leggi “Michele Affidato”! E già, perché l’orafo crotonese, artista-artigiano ormai si è imposto nel mondo ed ovunque ha riscosso il successo e il favore del popolo di Dio, Non si possono non apprezzare Affidato e la sua creatività anche e soprattutto perché dietro l’aspetto umile dell’uomo si cela l’anima del grande artista che sprigiona l’amore, un amore infinito, passionale verso la “sua” Madonna di Capocolonna e tanta, tanta fede.
Arte e fede sono un bel fardello per Michele Affidato, per il quale, dotato com’è di grande umanità e semplicità, non ci sono ostacoli e tutto è frutto di grande entusiasmo oltre che di genialità.
E così la Chiesa si è affidata alla creatività di Affidato e il suo cammino professionale non conosce confini. Già nel 2000, anno del Giubileo, il Maestro ha lasciato alla storia dell’antica sede arcivescovile di Crotone-Santa Severina, una grande opera d’arte orafa, il pastorale donato dal Clero al nuovo vescovo Andrea Mugione, realizzato interamente a mano col sistema della microfusione, in oro e argento alto ben 1 metro e 75 cm., un’opera d’arte orafa di pregevole valore che ha richiamato allora e successivamente la curiosità di estimatori e studiosi nel laboratorio di piazza Pitagora. Altre preziose opere hanno arricchito la Chiesa italiana. Solo per citarne qualcuna: il restauro della corona del “Quadricello” della Madonna di Capo Colonna; una riproduzione in argento e foglia d’oro della Vergine bruna crotonese donata al Cardinale Antonio Innocenti; una riproduzione argentea della Madonna di Manipuglia donata a Mons. Mugione dal Clero di Crucoli.
Nel 2002 per l’incoronazione della Vergine dell’Amore Divino di Briatico ha realizzato un diadema in oro lavorato a mano con tecniche di traforo e assemblaggi di elementi in microfusione con incastonati corniole di taglio “cabuchon” e lapislazzuli, e per la parrocchia di san Paolo a Crotone un diadema per la Vergine Immacolata.
Sono gli anni del diadema per l’icona della Madonna del Carmine di Crotone e le due corone per la Madonna di Manipuglia col Bambin Gesù per l’omonimo santuario di Crucoli ed in particolare le corone per la Madonna delle Grazie di Torre Ruggiero, opera questa molto preziosa e apprezzata in tutto il mondo e soprattutto da san Giovanni Paolo II che l’ha benedetta. Di fronte a quest’opera opera il compianto Arcivescovo Metropolita Mons. Antonio Ciliberti così si è espresso: “ a lui la nostra gratitudine e l’augurio che ritemprando la fede possa costruire opere più grandi che sappiano coniugare la sua bravura e l’ispirazione artistica con la solidità della fede crescente.”
Ed ancora, l’ostensorio – reliquiario della Santa Spina di Petilia Policastro, un’opera che artisticamente rappresentasse la prova del fuoco cui fu sottoposta la Santa Spina a conclusione del processo della sua veridicità avvenuto il 20 ottobre 1573. E dal suo laboratorio le sue opere prendono continuamente il volo dappertutto e non solo in Italia e in diversi ambiti. Per la vicina chiesa dei santi Pietro e Paolo di Papanice ha realizzato una palma in argento per il simulacro di san Pantaleone e ancora per questa chiesa una raggiera in argento, oro e pietre. Successivamente ha realizzato la spada per san Michele Arcangelo di Cuturelle di Cropani,; la corona per santa Veneranda di Carfizzi; le corone della Madonna Regina Pacis della Cattedrale di Ostia, lo stellario per l’Immacolata di Castelsilano e le corone della Madonna della Pietra di Chiaravalle Centrale. E sarebbe ancora lungo l’elenco delle opere sacre realizzate dal nostro Affidato e sparse in ogni dove. Ma ormai Michele Affidato è destinato a diventare un orafo di livello europeo e forse anche di più. Nei mesi scorsi, infatti, un incarico importante e prestigioso gli è stato assegnato in Polonia, dove quest’anno, 2017, sarà celebrato il 3° centenario dell’incoronazione dei diademi papali sul miracoloso quadro della Madonna nera di Czestochowa, il santuario mariano polacco tanto amato da papa Giovanni Paolo II: Michele Affidato ha realizzato i nuovi diademi per la Madonna di Czestochowa, Regina della Polonia. Un’occasione che sarà vissuta non solo sotto il profilo artistico ma anche ecclesiale, come messaggio di unione tra i popoli accumunati nella fede in Gesù Cristo, il figlio di Maria. Infatti sarà l’occasione per suggellare un gemellaggio tra i santuari di Czestochowa,e Capocolonna. Il prossimo 18 maggio nella Basilica Cattedrale di Crotone, i Padri Paolini dell’Ordine di san Paolo primo eremita, Custodi dell’icona della Madonna nera polacca ritireranno i nuovi diademi che incoreranno il volto della Vergine di Czestochowa. dell’icona “Ho voluto, dice Affidato, in accordo con la Chiesa di Jasna Gora e quella crotonese, che questa creazione venisse consegnata a Crotone ai Padri Paolini e che proprio dalla mia città, cuore del Mediterraneo, terra di storia, arte e cultura ed in particolare modo del gemellaggio della Chiesa crotonese e di quella di Jasna Gora, partisse, per il tramite del mio lavoro, un messaggio di pace ed unione dei popoli, convocati dall’amore verso Maria, la Madre del Salvatore. In un tempo in cui le guerre sono sempre più frequenti ho un desiderio e una speranza che l’arte, la spiritualità, il desiderio di camminare insieme grazie al gemellaggio dei due santuari, possano alimentare un messaggio di pace e farci costruire un mondo nuovo e più giusto all’ombra delle due icone mariane ormai affiancate per sempre.”
Per questo traguardo Affidato era già segnato, predestinato. Lo stesso orafo racconta che in occasione della benedizione dei diademi realizzati per la Madonna del Carmelo di Crotone, Giovanni Paolo II gli ha fatto scoprire il culto della Madonna polacca. “Ho donato al Santo Padre – dice Affidato – un’icona della Madonna di Capocolonna da me realizzata e lui dopo avermi benedetto ci regalò un quadro della Madonna di Czestochowa. Rimasi colpito da questa bellissima icona che già conoscevo per la vicinanza ed il legame che l’accomunava a Giovanni Paolo II. Da quel giorno è rimasta impressa in me in quanto questa icona non solo esprimeva tanta bellezza, ma ogni volta che mi capitava di osservarla vedevo in quell’immagine la Madonna del Papa, di un Papa che è stato un grande pellegrino di pace e che ho avuto il piacere di incontrare per ben sei volte, uomo che rimane sempre un punto di riferimento nella mia preghiera”. Ed ancora. Affidato e la Madonna di Czestochowa sono tornati ad incrociarsi in occasione dell’incontro con il Nobel polacco Lech Walesa: l’orafo gli donò un’icona della Madonna di Capocolonna simboleggiando un ideale incontro con il Nobel nella comune devozione a Maria. Insomma, conclude Affidato, “Mai avrei pensato che un giorno sarei stato proprio io l’autore dei nuovi diademi per la Madonna di Czestochowa. Sono veramente commosso e ringrazio la Madonna per il bel dono che mi ha dato nel realizzare opere di arte sacra. Vivo questo storico evento con grande emozione, ma confesso anche con trepidazione. Sono consapevole che con la mia arte sicuramente non abbellirò la Madonna, ma contribuirò ad impreziosirla, perché La Madonna è la tutta bella, la tutta santa, l’ideale supremo di perfezione che gli artisti di ogni tempo hanno cercato di riprodurre nelle loro opere. Nel mio percorso artistico ho realizzato diverse creazioni di arte sacra ed ogni volta che ne creo una nuova vivo queste esperienze non solo sotto un profilo artistico ma anche di crescita spirituale” Mi fermo qui per dare all’amico lettore il gusto di esplorare ancora il mondo artistico di Affidato, segnato dalla fede, che di anno in anno si è ulteriormente arricchito ben meritando l’appellativo di “orafo dei Papi e della Chiesa”.