Da Crotone si deve volare è stato lo slogan della grossa manifestazione fatta sabato 13 maggio per richiamare l’attenzione dei responsabili della Sacal e della Regione, nonché del Governo Nazionale, affinché riaprano l’aeroporto Sant’Anna. Dopo la soppressione dei treni a lunga percorrenza, la inidonea rete autostradale, l’unico mezzo a disposizione dei crotonesi per lunghi viaggi in tempi brevi era l’aereo. Dal primo giorno di novembre 2016 anche quest’ultima possibilità è stata eliminata con l’effetto devastante dell’isolamento del territorio, specie nel periodo estivo, con il resto dell’Italia. Passano i mesi, si fanno proteste, ma chi dovrebbe prendere adeguate decisioni per l’apertura dello scalo aeroportuale continua a menare il can pè l’aia senza che nulla avviene. Giorni addietro presso l’aeroporto si sono incontrati il presidente della Regione Mario Oliverio, l’assessore regionale Antonella Rizzo, il presidente della Sacal De Felice, la consigliere regionale Flora Sculco, le loro dichiarazioni sono state poco gratificanti per i crotonesi giacché la ripresa dei voli avverrà, se avverrà, non prima della seconda metà del prossimo mese di agosto. La sottosegretario Bianchi da quel di Roma ha affermato:
“Le infrastrutture aeroportuali sono importanti e strategiche per il turismo. Gli scali aeroportuali, infatti, sono un incentivo per lo sviluppo di altre attività sul territorio come per esempio il turismo operando come moltiplicatori di indotto per servizi di ospitalità, trasporto, culturali e ricreativi. Un aumento del grado di connettività aeroportuale del 10% è in grado di produrre una crescita del Pil pro capite dello 0,5%”. Così Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato di Alternativa Popolare, che oggi ha preso parte al convegno di presentazione del Rapporto Censis sugli aeroporti italiani dal titolo “Il sistema aeroportuale italiano: cardine e protagonista dello scenario socio-economico del Paese” in occasione del cinquantenario della costituzione di Assaeroporti.
“Dai dati del Rapporto del Censis emerge – ha evidenziato il sottosegretario – che nel centro Nord c’è la maggiore concentrazione di aeroporti e con maggiore traffico, soprattutto internazionale. Analogamente, quasi l’80% dei flussi turistici internazionali è concentrato al centro Nord. È evidente che c’è un nesso strettissimo tra il sistema aeroportuale e lo sviluppo turistico. Con il Piano Strategico del Turismo intendiamo diversificare l’offerta, destagionalizzare e decongestionare le grandi città d’arte e di conseguenza, distribuire i flussi turistici su tutto il territorio. Per questo dobbiamo potenziare il sistema degli aeroporti e connetterli con il territorio circostante per raggiungere gli obiettivi di implementazione dei flussi turistici internazionali previsti dal Piano”.
E ha concluso: “Pertanto, anche alla luce della recente direttiva del Ministro, è necessario puntare sulle reti aeroportuali al Sud, come è stato fatto in Puglia con ottimi risultati. Lo sviluppo del Mezzogiorno è strettamente connesso con il turismo al quale serve una buona rete infrastrutturale perché è l’unico modo per garantire lo sviluppo economico di questa parte del paese”.