Perché il teatro per aiutare ad esprimersi le persone con disabilità? Questa è stata una domanda posta da Anatolij Vasiliev nel messaggio internazionale scritto in occasione della Giornata Mondiale del Teatro 2016 che dal 1962 è celebrata dai Centri Nazionali dell’I.T.I. (International Theatre Institute). Perché il Teatro può rappresentare ogni storia e vicenda umana utilizzando linguaggi capaci di evidenziarne caratteristiche e punti di vista. L’ambito teatrale, quindi, come uno spazio in cui anche la narrazione affidata ad un disabile, può proporre una nuova visione che prenda ispirazione dai principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Il teatro quindi per favorire la promozione di una maggiore consapevolezza riguardo le capacità e contributi delle persone con disabilità individuando il mondo del teatro come luogo e opportunità di maggiore partecipazione alla vita culturale. “Cenerentola”, questo il testo sul quale hanno lavorato intensamente e con passione i diversamente abili e i loro educatori e accompagnatori del Centro “La Speranza” di Cirò Marina, per presentare, come ogni anno, il loro mondo all’esterno, ai familiari, alle istituzioni, alla società civile.
Un mondo per fare conoscere e constatare attraverso il racconto recitativo la percezione della disabilità nel nostro territorio. Per sottolineare la valenza dell’iniziativa e degli intenti della struttura d’accoglienza, è intervenuta lo stesso Assessore Regionale dei Servizi Sociali, Federica Roccisano con il suo staff, ferma al suo impegno promesso quale sostenitrice “della necessità del bisogno di tutela dell’infanzia, degli anziani, della disabilità e di un’offerta sociale di qualità uguale per tutti e soprattutto accessibile a tutti”. Presenti anche il Sindaco e presidente dell’Ente Provinciale, Nicodemo Parrilla, Nicodemo Baffa, assessore ai servizi sociali dell’Ente locale, l’assessore all’infanzia, Caterina Bossio, l’on.le Nicodemo Oliverio e, naturalmente, tutto il direttivo del Centro “La Speranza” unitamente a genitori, amici e parenti.
Una presenza Istituzionale che è anche servita per scambiare alcune riflessioni sui radicali cambiamenti che si stanno verificando nel campo del sociale con il passaggio delle deleghe ai Comuni che dal primo luglio di quest’anno diventano formali e quanto da questo nuovo modello ne deriva, con l’istituzione, fortemente voluta dall’assessore Roccisano, del “Catalogo” delle strutture che cambierà definitivamente, si spera, l’approccio dell’utenza e degli stessi erogatori di servizi alle norme e a cascata ai relativi benefici sociali. Una riforma che vede la nostra regione in forte ritardo rispetto al quadro nazionale e che necessariamente, senza entrare nello specifico, necessità della ricerca di un’ampia e comune visione strategica territoriale che dovrebbe portare, dopo la sottoscrizione della convenzione con il Ministero inerente il Sia, alla costituzione dei piani di zona, senza dei quali, tutto potrebbe essere vano. Piani di zona che vanno programmati, senza dimenticare di coinvolgere i rappresentanti del Terzo settore, che sono quelli che ad oggi, soprattutto nelle nostra regione hanno fatto sì che in qualche modo “reggesse” il sistema sociale e del quale, il Centro La Speranza ne è sicuramente una testimonianza attiva.