Cirò ancora brucia distrutto il paesaggio, la flora e la fauna selvatica, cos’altro ci rimane l’ossido di carbone sprigionato dagli incendi che ha impregnato l’aria rendendola irrespirabile. L’uomo che ha provocato ciò dovrebbe perire le stesse pene degli animali selvatici periti nel fuoco e degli alberi carbonizzati. Non si placa il vasto incendio che da 24 ore sta distruggendo la macchia mediterranea oltre a distruggere uliveti vigneti e mettere in serio pericolo gli allevamenti locali di ovi-caprini e bovini, i quali proprietari ancora non sono riusciti a radunare tutti i capi, pertanto temono il peggio per alcuni di loro che mancano all’appello. Per tutta la notte il fuoco è avanzato sia verso sud in zona Campanise sia verso nord tra Coppa e Favaro. Intanto ettari di macchia mediterranea è andata distrutta completamente tra Coppa e Santa Venere, e come se non bastasse durante la notte un altro incendio è stato appiccato in zona cappellieri, per poco la struttura del centro servizio “Filottete” finiva per essere avvolto dalle fiamme. Solo il tempestivo allarme di un cittadino che ha telefonato al primo cittadino Francesco Paletta, il quale faceva intervenire prontamente i vigile, ha scongiurato il peggio. Ieri mattina i terreni percorsi dal fuoco sembravano una distesa di distruzione e sofferenza, tutto cenere e null’altro, nei roghi sicuramente hanno perso la vita gli animali selvatici come volpi, Tassi, Ricci, e i nidi dei colombacci che in questo periodo erano in cova. Una catastrofe senza precedenti, un anziano signore di 80 anni riferiva che una simile catastrofe in 80 anni non l’aveva mai vista, ci sono persone ha detto addolorato- che non amano nemmeno il suo paese . Sempre ieri sera sul tardi il fuoco in zona monte Sanguigno stava per attaccare una abitazione, il panico ha fatto scappare in strada gli abitanti del luogo che hanno chiamato i vigili per spegnere il rogo. Purtroppo il fuoco sta ora minacciando il bosco di “Gianturco” ed il polmone verde di Cirò Donna Rosa, macchia autoctona incontaminata. Sarebbe un vero peccato se canadair e Protezione Civile impegnati nello spegnimento non impedissero tale disastro. Scrive in proposito il sindaco- Sono le 03.45 appena rientrato da una lunga giornata, serata e nottata insieme ai Vigili del fuoco ed ai volontari per arginare quello che a parer mio è un disegno criminale atto ad intimorire un popolo che vuole rinascere soprattutto l’operato di chi amministra la cosa pubblica nel segno della serietà e responsabilità…dico questo perché dopo tutta la distruzione mattutina e serale ho ricevuto la chiamata alle ore 1.30 di un altro incendio nei pressi del Centro Servizi e perciò ho dovuto far spostare i vigili dalla zona Tafanè in Contrada Catena per evitare danni seri a cose e persone.Tutto risolto anche se resta l’altro focolaio verso le montagne che contiamo con i mezzi di soccorso di risolvere domani mattina. Una cosa è certa- conclude Paletta- che i pochi indizi in nostro possesso sull’autore di questi atti criminali saranno utilizzati al massimo per assicurarlo alle patrie galere. Speriamo che chi dice di aver visto qualcuno appiccare il fuoco si faccia avanti anche in forma anonima per assicurarlo alla giustizia.