La valorizzazione di un territorio passa dai prodotti che di quel territorio si fanno sapore e odore. In questo caso, il nostro di territorio con le sue eccellenze enogastronomiche riconosciute in tutto il mondo, ha portato avanti negli anni una politica volta a sostenere e diffondere il vino Cirò. I traguardi raggiunti rappresentano, da un lato, il punto di arrivo di un processo, dall’altro un punto di partenza da cui andare avanti per sviluppare e valorizzare Cirò Marina e la nostra regione.
Nell’Ottobre dello scorso anno un riconoscimento importante ci è arrivato da Vitae – La Guida Vini 2018 dell’Associazione italiana sommelier che ha riconosciuto sei dei nostri vini eccellenze dell’enologia italiana conferendo loro il massimo punteggio. I vincitori sono stati il Cirò Rosso Classico Superiore 2014 A’ Vita della cantina di Francesco De Franco a Cirò Marina, il Mantonico 2015 della cantina di Mariolina Baccellieri di Bianco, il Greco di Bianco 2013 della cantina di Santino Lucà di Bianco, il Cirò Rosso Classico Superiore Federico Scala Riserva 2014 della cantina Santa Venere e il Telesio 2014 della cantina Spadafora 1915 di Mangone, il Magno Megonio 2015 della Cantina Librandi. Proprio quest’ultima cantina ha partecipato a due eventi organizzati a Shangai e Pechino dal Consorzio nazionale del vino per sostenere e diffondere il Made in Italy nel mondo. Segno dunque che le nostre eccellenze vitivinicole possono competere con realtà più grandi ed affermate grazie alla qualità dei loro vini e alla competenza degli operatori del settore.
La costruzione di un progetto di questo tipo passa anche dalla capacità di trasmettere un’identità e una storia legate al vino. In questo ambito si colloca il libro scritto da Giorgio Fogliani: Cirò – I luoghi del Gaglioppo, edito da Possibilia. Nelle pagine del libro il racconto diventa storia di un territorio, dei suoi abitanti e del contesto socio-economico in cui il Cirò è nato. Simili iniziative sono sostenute da dati importanti rispetto alla produzione vinicola della nostra regione che ha visto nel 2016 un trend di crescita del 6% e un livello del 7% superiore a quello strutturale dell’ultimo decennio.
La promozione del vino e delle nostre eccellenze gastronomiche passa anche dal web con progetti come Calagusto, un portale dedicato al cibo e al vino calabresi dove utenti da tutta Europa possono conoscere e gustare i nostri prodotti. E proprio dal web arrivano strumenti utili anche per le piccole e medie aziende vinicole per organizzare la spedizione di pacchi fragili per l’invio di bottiglie. Software come Packlink ad esempio si integrano automaticamente con un sito già esistente offrendo (Woocommerce, Prestashop, ebay o Amazon) al venditore una scelta dei corrieri più economici e vantaggiosi in base alla destinazione e al peso. È possibile ad esempio scegliere il servizio spedizioni Bartolini con Packlink senza ricorrere ad altre piattaforme web e gestire il tutto dal sito dell’azienda vinicola. Semplificazioni di questo tipo rendono possibile la gestione di un e-commerce anche per le piccole e medie realtà vinicole che hanno così la possibilità di farsi conoscere in un mercato in continua crescita e con competitor sempre più agguerriti.
Se il web è strumento utile per dare visibilità internazionale ai nostri prodotti, iniziative come la Convention d’Autunno “Città del Vino” tenutasi lo scorso Settembre a Cirò sono eventi importanti per la fare il punto della situazione sui nuovi progetti e le nuove possibilità del comparto enogastronomico. Tra i dibattiti tenutisi nel corso della convention da segnalare quello sul turismo, durante il quale sono state discusse le possibilità aperte dal PSR Calabria per lo sviluppo dell’agricoltura e della vitivinicoltura di qualità. Non solo, sì è anche parlato dell’integrazione necessaria tra territorio e cultura per trasformare i territori stessi in mete turistiche creando così un rapporto sinergico capace di valorizzare e promuovere le nostre eccellenze enogastronomiche.