È quanto successo al bar “Spritz Cafè” di Crotone, finito inconsapevolmente nell’operazione “Game Over”, un’inchiesta coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Palermo, che lo scorso 1 febbraio aveva portato all’arresto di 31 persone e la chiusura di diversi centri scommesse tra Calabria e Sicilia, tra cui, per l’appunto, lo Spritz Cafè. Il problema è che il bar situato in via “Francesco Sculco”, non è mai stato un centro scommesse, in quanto la proposta presentata nei mesi precedenti era stata bocciata dalla Questura e per tanto i gestori avevano definitivamente abbandonato l’idea di creare un angolo dedicato alle scommesse sportive. La Dda di Palermo, dunque, deve aver visionato soltanto la richiesta senza verificarne poi l’esito, un errore grave che rischia di tagliare le gambe ai due giovani titolari di Isola Capo Rizzuto che hanno investito i loro risparmi in quest’attività. Di fatto nessuno dei soci è risultato indagato o coinvolto nell’inchiesta, un’anomalia grave che ora è stata finalmente chiarita e nei giorni scorsi l’attività ha riaperto i battenti dopo quasi un mese di lotta burocratica e un grave danno economico e d’immagine di non poco conto. Lo “Spritz Cafè” è nato poco più di un anno e mezzo fa e lentamente è riuscito a crescere acquisendo sempre più fiducia grazie alla professionalità dei gestori che ci hanno creduto sin dall’inizio.
Giovanni Stillitano, uno dei soci.