L’ultima nota polemica, in ordine di tempo, quella dei GD (Giovani Democratici) di Crotone. In precedenza una vera corsa a chi arrivava per primo nell’esprimere solidarietà alla Docente del “Filolao” dopo gli attacchi subiti, anche a livello Nazionale da parte del Ministro alla pubblica Istruzione e degli Interni, per la traccia di un tema in cui si chiedeva agli alunni il pensiero sulle leggi razziali e sul decreto Salvini a proposito dell’immigrazione . Un fiume di solidarietà alla Docente, e di non condivisione per la traccia assegnata, che ancora continua a inondare Crotone di polemiche. Tutto questo in una Città dove l’alba di ogni giorno è sempre identica a quella precedente per quanto concerne l’enorme disoccupazione giovanile, la mancanza di servizi, l’atavico problema della bonifica e dell’Antica Kroton, la raccolta differenziata che stenta a decollare, la mancanza di adeguate strutture sportive, una sanità non idonea che costringe un’intera popolazione provinciale ad emigrare per curarsi. Di tutti questi problemi si parla da decenni, da parte di tutti: da destra e da sinistra, ma rimangono sempre e soltanto parole e null’altro nei tantissimi convegni che settimanalmente si fanno in ogni dove. Per quanto riguarda la solidarietà alla Docente, i GD di Crotone affermano: “Stupisce l’interesse dimostrato dalla Lega nei confronti della Scuola, addirittura di una scuola del sud Italia. Che sia cambiato qualcosa in Via Bellerio? Forse hanno compreso l’importanza cruciale della Scuola intesa come vaccino obbligatorio per affrontare un presente sempre più complesso? Evidentemente no. Di Scuola si parla solo quando la si vuole attaccare e la si vorrebbe ligia ed ubbidiente al pensiero unico delle stanze e dei balconi di Palazzo Chigi. Si accusa una professoressa di “fare politica” a scuola e di venire meno al suo ruolo di docente. A parte l’ovvia, ma evidentemente necessaria, precisazione sulla differenza tra “politica” e “partitica”, ciò che stupisce è la soluzione proposta dagli indignati salviniani: che vada il Segretario Giancarlo Cerrelli a fare una bella lezione sul “Decreto Salvini”, a scuola. Che accolga l’invito (infelice) della dirigente della scuola e vada a spiegare ai ragazzi le novità della (contro)riforma. Evidentemente viviamo tempi davvero bui se non riusciamo a comprendere quanto sia grave tutto ciò. Il segretario di un partito è stato invitato ad illustrare, in una scuola pubblica, un decreto fortemente voluto dalla sua formazione politica. Probabilmente esporrà i grandi vantaggi in termini di “sicurezza” e di “difesa degli italiani” che il decreto porterà. Ripetiamo: il Segretario Giancarlo Cerrelli, il quale non è nemmeno un funzionario eletto ma rappresenta semplicemente il suo partito, farà propaganda in una scuola pubblica. A quest’ultimo facciamo una domanda e gradiremmo ricevere una risposta sincera: se il Segretario provinciale del Partito democratico fosse stato invitato ad una scuola per parlare della “Legge Cirinnà”, Lei come avrebbe reagito? Noi crediamo che non avrebbe gradito affatto, considerando l’apprezzamento da lei dimostrato nei confronti di una legge che ha riconosciuto ed ampliato i diritti delle coppie omosessuali. Perciò, basta ipocrisie, basta con questa violenza nei confronti di una docente. Ci auguriamo che l’idea della “lezione” sul “Decreto Salvini” venga presa per quella che è: un insulto alla scuola pubblica ed un tragico scherzo.
E sul caso mediatico dell’insegnante del Filolao, le parlamentari del M5s Barbuto (Deputato) e Corrado (Senatrice) pur non condividono la traccia del tema, esprimono solidarietà alla docente. “Vogliamo esprimere solidarietà all’insegnante del Liceo Filolao finita al centro di una gogna mediatica nazionale in seguito alla formulazione di una traccia di tema che evidenzia senz’altro scarsa avvedutezza, in quanto potrebbe prestarsi ad interpretazioni ambigue, soprattutto in un contesto, quello scolastico, che richiede la tutela del libero pensiero dei discenti, ma non giustifica il linciaggio verbale cui la docente è sottoposta in queste ore. Deploriamo la strumentalizzazione politica di professi uomini di fede non nuovi a simili stratagemmi per cercare visibilità e consensi. Ci auguriamo che il buon senso prevalga, in tutti, e che si evitino ulteriori ingerenze esterne che preludano o integrino una qualche forma di controllo della politica sulla libertà di insegnamento, allo scopo di garantire la serena crescita spirituale e formazione culturale delle giovani menti”.