“Leggo lo sfogo di due rappresentanti del Pd crotonese che, come minipimer, robottini da cucina, ancorchè arrugginiti e settati male, eseguono l’ordine di annacquare la portata politica della decisione del Partito Democratico Nazionale (ripeto, presieduta dall’On. Gianni Dal Moro, non dalla Bausone) di stigmatizzare l’operato dei notabili(ni) della Federazione nell’iter congressuale delle convenzioni, improntato alla scorrettezza, disprezzo delle regole e principio di chiusura e autoconservazione.
Fermo restando le mancate risposte alle domande fondamentali che ho posto su certificazione degli iscritti, convocazione degli iscritti online e soldi dei rinnovi delle tessere, i due rappresentanti mi accusano di non aver chiesto il permesso di entrare nei circoli che loro militarizzano.
Au contraire, fin da subito ho chiesto al responsabile regionale organizzazione Giovanni Puccio e al segretario provinciale Gino Murgi di ricevere il calendario delle convenzioni, non pubblico né pubblicato da nessuna parte, al fine di poter presenziare alle riunioni di circolo che, come sappiamo, da più parti non si sono tenute, con risultati decisi a tavolino e, probabilmente, non a Crotone.
In realtà fin da subito mi destò sconcerto che il presidente della commissione provinciale per il congresso Secreti durante una telefonata dove gli annunciavo ricorso rispose “Ricorso? Ma a Crotone abbiamo già votato!”, dimostrando di non sapere cosa comportasse il ruolo che ricopre, immeritatamente, ancor oggi. Una volta mandato il ricorso, lo stesso Secreti scrisse su Facebook di averlo rigettato (fuori termine), ma mai ho ricevuto la relativa deliberazione, se esistente.
Questo dimostra il corretto operato della Commissione nazionale per il congresso e il dato politico di una federazione screditata da dirigenti autoreferenziali che gestiscono il Partito in maniera proprietaria e con spregiudicata e spudorata assenza di trasparenza e rispetto delle regole statutarie, secondo i desiderata provenienti da Cosenza.
Ed è a quella provincia che mi rivolgo, senza che me ne voglia Dell’Aquila, che ha avuto e ha la responsabilità dell’organizzazione provinciale del Partito da anni, operando in maniera impercettibile ai più, dicendo ai reali proprietari dei minipimer che la prossima volta basta che mi facciate una telefonata”.
Alessia Bausone – PD
Avete capito perchè il PD non attrae più coloro che non hanno bisogno di fare della politica la fonte dei loro guadagni (preciso che ciò non significa affatto che il PD sia un partito di disonesti o di affaristi, ciò che non è affatto vero, ma, semplicemente, che il modus operandi censurato dalla Bausone scoraggia coloro che invece avrebbero bisogno di essere incoraggiati)?
Per onestà bisogna anche riconoscere che il partito nazionale è stato sul punto poco attento, essendo sato in altre faccende affaccendato.
Finchè si penserà a vincere le varie elezioni, anziché a pensare alla soluzione dei problemi, non ci libereremo dalle scorie di una politica che è sterile, se non addirittura controproducente.