L’Amministratore Parrocchiale di Mammola, don Antonio Mazzà, in occasione delle celebrazioni del novenario del Santo Patrono delle due comunità, San Nicodemo nato a Cirò nel ‘900 e morto a Mammola nel ‘990, ha invitato la cittadina cirotana, la parrocchia e l’amministrazione comunale di Cirò a partecipare dal 3 al 12 marzo prossimo a Mammola per i festeggiamenti sacri. “Ci prepariamo iniziando il novenario, alla festa del Nostro Santo Patrono Nicodemo Abate, scrive nella lettera don Mazzà pertanto, -sono stato informato che alla festa del 12 marzo, conveniva a Mammola la Comunità di Cirò, che ha la Parrocchia intitolata al Santo, casa natia di San Nicodemo. Questa mia lettera- prosegue , vuole semplicemente essere un invito a partecipare, o meglio ri-partecipare alla festa in tale data, riattivando quel gemellaggio culturale religioso tra i due popoli che va avanti da circa mille anni. La Comunità di Mammola è felicissima di rivivere questo scambio di fede religiosa, conclude il parroco- che ci vede onorare la figura del Santo Nicodemo Abate, come lo è stato in passato dai racconti che si tramandano. Già Papa Urbano VIII il 7 dicembre del 1637 lo proclamò patrono di Cirò che gli aveva dato i natali, cresciuto dal grande sacerdote Galatone nell’allora Ypskron non lontano dalle saline del Neto, indottrinato dal grande monano San Nilo che abitava nella limitrofa Rossano con cui Cirò manteneva vari scambi culturali religiosi e commerciali. Ma già dopo l’anno mille ci fu una vera causa tra i vescovi delle due comunità Cirò e Mammola presso la sede del Vaticano, per contendersi il corpo del Santo che apparteneva alle due comunità entrambi fortemente sostenute dalle due popolazioni. Alla fine della diatriba, il Papa ordinò che il corpo fosse dato al popolo di Mammola dove il Santo morì, da qui nacque il gemellaggio religioso tra i due popoli.