L’importante iniziativa, tenutasi sabato 9 marzo, presso la Sala Consiliare di Sellia Marina, è stata promossa dal Lions Club di Cropani – Botricello – Sellia M. – Medio Ionio nella persona del Presidente Avv. Pietro Funaro, ed ha visto la presenza di numerosi interventi di avvocati e docenti, nonché delle istituzioni locali.
Moderatore dell’incontro culturale è stato l’ Avv. Luca Cirella del medesimo Club, il quale ha aperto i lavori, dando la parola al Sindaco di Sellia Marina Francesco Mauro, al parroco Don Giuseppe Cosentino e all’ Avv. Pietro Zungrone, Presidente della Zona 23.
Tra gli interventi tecnici il primo è stato quello dell’ Avv. Federico Ferraro, attuale Autorità Garante dei Detenuti del Comune di Crotone, nonché autore del libro “Essere ciò che si è” – Norme ed azioni dell’Unione Europea contro la discriminazione religiosa. L’Ufficio di Garante comunale dei detenuti di Crotone, secondo in Calabria, sta portando avanti in osservanza della vigente normativa, una serie di attività di sensibilizzazione pubblica sul tema dei diritti umani fondamentali nella prospettiva nazionale, europea ed internazionale. Tra questi sicuramente rientra la libertà di pensiero, coscienza e religione, quale patrimonio giuridico oramai universale, annoverato nelle principali convenzioni normative : dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo 1948 alla CEU, dalla Carta di Nizza del 2000 fino ai Trattati comunitari di Amsterdam e Lisbona.
Realizzare la pace significa costruire una pacifica convivenza tra i popoli europei e non solo, seppur nella diversità di tradizioni, usi e identità culturali-religiose. Questa importante missione rientra , a ben vedere, nel motto stesso dell’UE : in varietate concordia.
Il legislatore internazionale nella libertà di pensiero, coscienza e religione fa rientrare il diritto di scegliere una determinata fede religiosa, il diritto di non sceglierne alcuna , mantenendo una prospettiva laica(atea od agnostica) ed infine il diritto di cambiare la propria identità: da non credente a credente e viceversa. Per tale motivo la dottrina tende a classificare questo diritto come “dinamico”.
L’impegno comunitario alla repressione di ogni forma discriminatoria, di violenze per motivi religiosi e culturali, si è manifestato con molteplici strumenti : normativo con il Trattato di Amsterdam e successive modifiche, agli strumenti politici come le Risoluzioni del Parlamento Europeo, e contrattuali (i trattati internazionali) quali l’Accordo di Cotonou, le risorse economiche dei Fondi strutturali europei, le sentenze della Corte di Lussemburgo e di quella di Strasburgo(oramai parte integrante del diritto comunitario) ed infine le scuole europee come strumento didattico che non combatte contro le violenze ma le previene ab origine.
Il fattore religioso varia come influenza ed importanza da paese a paese: vi sono aree geogarfiche come il Sud America che tradizionalmente hanno una tendenza “laicizzante” poichè rilegano l’appartenenza religiosa ad una sfera esclusivamente intima ed irrilevante per la vita pubblica.
In alcune aree geografiche la fede religiosa è stata una sapiente alleata del potere laico per risolvere aspre conflittualità: è il caso del Principato di Andorra, in cui nel 1278 si è risolta la guerra tra Francia Spagna per la contesa del microstato e si è instaurata un diarchìa parlamentare con a capo due co-principi : il vescovo di Urgell ed il presidente della repubblica francese.
Infine vi sono realtà dove l’appartenenza religiosa è una forte protagonista nella vita del paese e dell’autorità politica : è il caso della Repubblica Islamica dell’Iran, dove sui candidati alle elezioni politiche pesa il parere di gradimento del Consiglio dei Guardiani.
Interessante l’intervento del Prof. Andrea Lollo, docente di Diritto Costituzionale presso l’Università Magna Grecia, il quale è intervenuto sul tema “La libertà religiosa nella Costituzione Italiana”.
Le conclusioni sono state affidate al Dott. Felice Raso Costabile, Presidente della VII Circoscrizione e membro del Lions Club Lamezia Terme Host.
La libertà religiosa è veramente via per costruire la pace poiché soltanto tutelando le identità , le culture si eviteranno violenze e prevaricazioni dell’uno sull’altro.
Se è vero che le vittime di fenomeni discriminatori sono assai spesso le minoranze che condividono un territorio geografico caratterizzato da una cultura maggioritaria eppur vero che anche le maggioranze potrebbero essere oggetto di discriminazioni quando non sono libere di autodeterminarsi nel proprio stato, con il pretesto di non offendere nessuno. L’anima di un popolo non si uccide.