La presentazione del libro “Le cose di prima” di Eduardo Savarese edito da Minimum Fax moderata da Alessia Sisca e Marianna Barilari si svolgerà sabato 30 marzo alle ore 18:30 presso la sede della Società Dante Alighieri Crotone.
Nella vita di Simeone, un adolescente colpito da distrofia muscolare, i tratti del melodramma sembrano aver preso il sopravvento. La malattia si rivela in tutte le sue penose limitazioni e in tutti i suoi contrasti – l’inerzia forzata e il desiderio di crescita, il bisogno di essere amato e il decadimento che inquina la dinamica dei sentimenti, l’incolpevolezza e il peso delle fratture causate ai rapporti familiari – mentre le «cose di prima» appaiono ormai improbabili e quasi esotiche.
Sul suo palcoscenico la madre è un contralto, la voce stanca e nevrotica di chi vorrebbe riprendere a vivere ma non ci riesce. Pierotta, soprano, è la ragazza depressa e instabile con cui Simeone duetta. Filippo, il baritono, è il professore che gli illustra i misteri della fisica quantistica, nei quali è forse annidata una speranza di salvezza. Il grande assente è il tenore, Thomas, il padre di origine siriana che lo ha abbandonato: è il suo abbraccio che Simeone non smette di rincorrere per sapere se è un disertore o un eroe, e se davvero esistono legami così forti da ridefinire le leggi della fisica. Con una Gerusalemme innevata a fare da sfondo, a padre e figlio è riservato uno struggente atto finale.
Come ha scritto Julian Barnes, soltanto il melodramma riesce ad andare dritto alla meta, e a rammentarci l’essenziale.
Magistrato e studioso di diritto internazionale, vive a Napoli. Ha pubblicato il racconto “Cicatrici” nella raccolta “La città difficile” (Ippogrifo, 2006), “Ostie consacrate” nella taccolta “Fughe ed altri racconti” (Giulio Perrone Editore, 2009), e “Il rumore dei tacchi” nella raccolta “Un tappo nelle nuvole ed altri racconti” (AMP, 2007), con il quale è stato finalista al premio Arturo Loria 2007.
Nel 2010 è stato finalista al Premio Italo Calvino, segnalato dalla giuria con il romanzo “L’amore assente”, dalla cui rielaborazione è nato “Non passate per il sangue” (Edizioni E/O, 2012)