A Pagliarelle, frazione di Petilia Policastro nel Crotonese, ma anche in altre località della provincia di Crotone, è stata disposta dall’ASP la chiusura del servizio di guardia medica a causa della mancanza di personale con l’inevitabile conseguenza che i cittadini, per raggiungere il medico di guardia saranno costretti a spostarsi verso altre località dove il servizio sarà garantito normalmente.
Abbiamo, pertanto, ritenuto doveroso approfondire la questione nell’interesse delle popolazioni destinatarie del provvedimento ed in particolare per quanto riguarda Pagliarelle che, pur essendo distante pochi chilometri dal centro di Petilia, soprattutto d’inverno, rischia di rimanere isolata a causa delle avverse condizioni climatiche.
I funzionari dell’ASP di Crotone e della Regione Calabria, da noi sentiti nella giornata di ieri, hanno confermato che sono stati costretti ad adottare temporaneamente tale decisione proprio a causa della mancanza del personale medico e non per penalizzare la popolazione di Pagliarelle o di altre località interessate dal provvedimento. La scelta del luogo dove continuare a mantenere il servizio, nella situazione emergenziale venutasi a creare, è stata effettuata cercando di andare incontro a tutta la popolazione del comprensorio interessato, sia pure con la consapevolezza dei disagi che inevitabilmente si determineranno soprattutto per anziani e bambini, fasce più deboli della popolazione.
Nelle more, ci è stato assicurato, già nella prossima settimana verranno pubblicati nuovi bandi per il reclutamento di personale che dovrebbe sopperire a tale carenza con il conseguente rispristino della situazione di normalità pur non nascondendo, i nostri interlocutori, le enormi difficoltà riscontrate negli ultimi anni per reperire il personale medico costretto ad effettuare turni massacranti per garantire il servizio.
Al fine di evitare, pertanto, qualsiasi strumentalizzazione politica, sarà bene chiarire che la carenza di personale medico non può essere addebitata a nessuno se non alla scelta sciagurata di diversi anni orsono di istituire il numero chiuso nelle facoltà di medicina; scelta che, all’epoca, poteva anche avere un senso, ma che negli anni successivi faceva già presagire il disagio della situazione attuale e, quindi, la carenza di medici a livello nazionale e non solo locale.
Né è ipotizzabile pretendere che i medici effettuino turni al di là delle loro umane capacità sia per evitare macroscopiche violazioni di norme di diritto del lavoro sia, soprattutto, per garantire un servizio efficiente e di qualità nell’interesse degli utenti che, certo, non potrebbe essere assicurato in tali condizioni.
Va in ogni caso sottolineato come in Calabria, poi e come ormai è noto, la situazione è al collasso. Ne è un chiaro esempio la scelta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di tenere un Consiglio dei ministri pochi giorni fa in Calabria per presentare una serie di misure speciali in favore della nostra Regione, prima fra tutte il Decreto Calabria che ha per oggetto interventi mirati in ambito sanitario.
Nei prossimi giorni contiamo di incontrare il commissario straordinario per la sanità calabrese, Saverio Cotticelli, per portare alla sua attenzione il caso Pagliarelle e tutti quegli altri casi del Crotonese e della Calabria intera dove mancano i requisiti minimi di assistenza sanitaria.
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