Il rischio crollo è legato ai danni subiti nel pomeriggio del 12 aprile u.s , quando un fulmine colpì il campanile del Duomo provocando la lesione del pinnacolo superiore, di parte della cupola che adorna l’antica chiesa di San Pietro e Paolo di Strongoli, alle apparecchiature elettriche, all’organo e all’impianto di videosorveglianza situato all’interno del duomo.
Danni ingenti, che richiedono un intervento immediato sottolineano Nesci e De Tursi poiché si tratta di un bene storico che va preservato.
Inoltre, sottolineano Nesci e De Tursi , è vietato sostare nella zona, attualmente transennata.
Occorre, sostengono Nesci e de Tursi, richiamare l’attenzione degli enti preposti, sollecitare interventi immediati poiché la situazione potrebbe aggravarsi con l’avvento di nuove perturbazioni.
Non vogliamo creare allarmismi, concludono Denis Nesci e Pietro De Tursi un attento intervento di manutenzione sarebbe di gran lunga meno costoso perché prevenire costa meno che curare.