Un recital per pianoforte e orchestra, che ha visto impegnata una pianista veramente di grande e indiscusso spessore Cinzia Dato accompagnata da una orchestra che, concerto dopo concerto, si sta imponendo nel panorama internazionale, la “O. Stillo” gestita dalla Società Beethoven.
Un programma poi che ha letteralmente entusiasmato il numerosissimo pubblico presente.
Bach, concerto in Fa Min per pianoforte e orchestra è stato il primo brano, dove si è potuto capire il livello artistico sia della pianista sia dell’orchestra che ha dialogato con l’artista.
Un concerto di Bach, dove, naturalmente, la polifonia la faceva da padrona, dando la possibilità alla pianista di rendere con una chiarezza, quasi cristallina, sia le singole voci sia l’insieme polifonico.
Un Bach, in cui la perfezione del sistema armonico e le linee barocche imposte dalla melodia, era realizzato con una chiarezza sconvolgente dalla pianista e dall’orchestra.
Un Bach nel quale il duplice profilo di sacro e profano si fondono in un connubio inscindibile senza alcun dominio o frontiera.
Il secondo brano, un concerto breve per sola orchestra di “A.Vivaldi” alla “Rustica” .
Brano spumeggiante e ironico al tempo stesso, dove l’inventiva vivaldiana lascia il posto all’aspetto pittorico danzato.
Ultimo brano, il monumentale Concerto in La min op 54 di “R.Schumann” per pianoforte e orchestra.
È veramente difficile catalogare questo concerto sia per le difficoltà tecnico pianistiche, sia per la complessità del pensiero che lo ha ispirato.
Un brano che compendia, potremmo definire, l’intera opera Schumaniana.
Solo i grandi si possono permettere di affrontare un lavoro cosi poderoso; e la pianista Cinzia Dato ha dimostrato di avere tutte quelle caratteristiche tecnico interpretative che la pongono realmente fra i pochi capaci di cimentarsi con lavori così complessi e belli al tempo stesso.
Virtuosismo tecnico, capacità interpretative non comuni. Fraseggio, ritmo, melodia armonica, sembravano fondersi in un tutt’uno mettendo in luce un lavoro non comune e affascinante.
Un’intesa, potremmo dire, perfetta con l’orchestra che ha assecondato e dialogato con l’artista interprete, dando la possibilità di esporre e trasmetter ad un pubblico ammutolito, sensazioni particolari, in un grande e vero evento artistico.
Tre tempi e oltre 40 minuti di musica, che hanno tenuto realmente col fiato sospeso quanti hanno avuto la fortuna di essere presenti all’evento.
È inutile dire che il pubblico Crotonese ha saputo riconoscere e ricambiare con applausi calorosi una vera e grande artista che, speriamo poter risentire in un prossimo futuro.