Neanche il tempo di brindare alla nuova Amministrazione provinciale e già si è aperto il primo caso politico. L’Assessore Luigi Lidonnici, eletto consigliere provinciale il 3 aprile 2019, a distanza di ventiquattro ore ha già rimesso il mandato con la seguente motivazione:
“Ringrazio il presidente Pugliese per la stima che mi ha dimostrato, ma ritengo doveroso rimettere nelle sue mani – per una serie di ragioni – la delega che mi ha conferito in materia di politiche comunitarie e programmi complessi. Lo spirito di coinvolgere i consiglieri nella gestione di un Ente che ha bisogno di essere rilanciato sul territorio è giusto, anche se il metodo adottato dal presidente Pugliese mi sembra non proprio adeguato nei meccanismi e nei contenuti.
Se coinvolgimento ci doveva essere, questo andava ricercato con l’interezza del Consiglio Provinciale, superando lo steccato maggioranza-minoranza ed evitando scelte divisive all’interno degli stessi gruppi e delle liste. In secondo luogo, la distribuzione delle deleghe poteva essere decisa in maniera più equilibrata, evitando di creare deleghe di serie A e deleghe che, solo con un eufemismo, possiamo definire di serie B, adottando un meccanismo di coinvolgimento reale di tutti i consiglieri in una politica incisiva e positiva sul territorio dell’intera provincia crotonese.
E’ stata sbagliato, ad esempio, assegnare ad un solo gruppo politico le deleghe in materia di edilizia scolastica e viabilità, gruppo del quale è già espressione il Presidente Pugliese ,praticamente le due uniche e “vere” materie su cui la Provincia ha reali competenze e sia pure con limitate risorse. Le altre deleghe, non ce ne voglia il presidente Pugliese, sembrano più inutili pennacchi che altro.
Nel rimettere la delega nelle sue mani, resto a disposizione, come credo tutti i consiglieri provinciali, per un lavoro collegiale più che mai fondamentale in un Ente che soffre una profonda crisi di identità e che non riesce, a causa della scellerata riforma Del Rio, a dare risposta alla popolazione. Mi occuperò, nei modi in cui è consentito dalle prerogative ad ogni consigliere provinciale, di tutte le questioni, sia di competenza che non, riguardanti le province: dall’edilizia scolastica alla viabilità, dalla cultura al turismo, dall’agricoltura al personale, cercando di dare un contributo concreto e costruttivo per la risoluzione di dette problematiche che affliggono da sempre il nostro disastrato territorio”.
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